Farlo nello sport, dove si è esposti al giudizio di tutto "l'indotto", è una strada impervia.
Nelle ultime due stagioni un giocatore in particolare si è dimostrato meritevole del rispetto del pubblico di Siena, esigente quanto competente e, soprattutto, della Società.
Giovanni Vildera, favoloso quanto improvviso supplente di Myers in una domenica pomeriggio vincente a Casale Monferrato nella scorsa stagione, ha mostrato la capacità di portare un contributo semplice, concreto, efficace.
Certo in un mondo dorato sarebbe un giocatore da inserire in un progetto di sviluppo e progresso tecnico per una pallacanestro di prospettiva, per creare un moderno "4" con tiro da tre punti, capace di unire per fisicità e capacità il mondo dei piccoli con il mondo dei grandi.
Il giusto anello di collegamento.
Ma, si sa, il basket di oggi, metafora dei nostri tempi, non può permettersi di rischiare fornendo occasioni, bensì deve affidarsi a ciò che appare più certo, più immediato.
Ed allora è stato naturale per la Società, per lo Staff Tecnico, per lui stesso, collocarsi nel posto più "comodo".
Il suo giocare da "centro", da "5" undersized (sotto taglia) permette di difendere aggressivamente, raddoppiare la palla, cambiare sui blocchi.
NON C'E' DUE SENZA TRE
Dopo una stagione a ruota di Myers, con un rendimento già interessante, ha vissuto una estate che lo ha visto superato, per le gerarchie di squadra che il mercato ed il precampionato avevano presentato, come il terzo lungo.
L'iniziale impiego di Ebanks da "5" ed il progetto di lancio di Simonovic della gestione Griccioli ha gradualmente relegato il trevigiano a pochi minuti.
Scelta "estiva" che è stata stravolta sia dal cambio di guida tecnica ma, soprattutto, dalla esigenza di trovare una alternativa in casa alla scelta di Mecacci di utilizzare Ebanks da "4" e dalla ridotta fiducia che una delicata classifica ha fatto riporre sul giovane Simonovic.
Voltandosi in panca la scelta era piuttosto limitata, visto che Lestini non poteva garantire per caratteristiche quel lavoro "sporco" che serviva dentro al pitturato.
ADATTO
Agg. [dal lat. mediev. adaptus, comp. di aa- e aptus "atto, adatto"] - Che risponde a un determinato scopo (Treccani)
A farsi trovare in attacco, quando praticamente tutti gli altri non hanno avuto modo di prendere un tiro.
Pronto al centro dell'area a segnare sullo scarico dei compagni
A "legnare" quello più grande e più grosso degli altri.
"Sportellate" sul tagliafuori
Ad aiutare in difesa con reattività, intelligenza tattica, sacrificio, coprendo spazi grandi di campo
Aiuta Kyzlink a difendere su Voskuil (tiratore pericoloso in uscita dai blocchi)
AIUTATELO (A CASA SUA)
Certo, tenerlo in campo con questo assetto, efficace per la sua capacità di adeguarsi, rivela spesso come la "taglia" non gli consenta sempre di essere in grado di sostenere tutte le sfide.
Soprattutto difensive.
Quelli grossi, più grossi di lui (e sono tanti) richiedono un lavoro complesso di squadra.
Lo Staff Tecnico, per questo, ha dovuto inserire nelle regole tattiche di squadra, i raddoppi in post basso.
Scelta inevitabile, che ha richiesto la disponibilità del gruppo ad aiutare "Vilderone" vicino a canestro per poi dover correre, ruotare, sprintare sul perimetro.
Raddoppio in post basso contro Tessitori (Biella)
WILD-ERA
Gregor Fucka lo ha convocato nello stage della Nazionale dedicato ai lunghi.
Di certo una bella soddisfazione, per lui e per tutti quelli che lo hanno portato qui.
E da qui deve partire per aggiungere qualcosa in più.
Tiro, passaggio, capacità di giocare 1 contro 1 dal palleggio lo potrebbero portare ad una dimensione di giocatore di livello superiore.
Serviranno volontà, abnegazione e sacrificio, cattiveria.
Ciò che il campo già testimonia.
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