“Ho sbagliato più di 9000 tiri in carriera. Ho perso almeno
300 gare. 26 volte, ho avuto la palla per vincere la partita e ho sbagliato”
(Michael Jeffrey Jordan)
Ecco, se anche il più forte giocatore di tutti i tempi ha
sbagliato per ben 26 volte il tiro per vincere una gara, figuriamoci se lo
stesso errore non può commetterlo Devin Ebanks. Sgombrando il campo dagli
equivoci, non è colpa dell’ex Lakers se a Napoli è andata male (opinione
personale, per carità). Certo, se segnava... ma con i se non si va da nessuna parte. Nei finali punto a punto ci sta che una volta vada a
finire bene, un’altra male; all’andata contro Napoli, fu uno sciocco fallo di Fioravanti
su Turner a permettere all’ex Cremona di segnare i due liberi per agguantare la
proroga. A distanza di qualche mese Kyzlink ha restituito il favore, solo che
non si era avanti di due… Detto questo, come gioca la Mens Sana i propri finali punto a punto?
Il primo testa a testa nei minuti conclusivi fu proprio contro i partenopei all’andata. Erano due squadre diverse, va detto; in ogni caso all’altezza degli ultimi due minuti, sotto 69-71, la Mens Sana tirò con Lestini da tre e Casella dal medio raggio, quindi pareggiò con i già citati liberi di Turner. Nel supplementare fu decisiva una tripla di Casella sul +1, quindi due liberi di Saccaggi e una schiacciata di Lestini per dare corpo all’85-79 finale.
Erano altri tempi… una settimana dopo altro finale serrato.
Sotto di due (61-59) Ebanks sbaglia per due volte il canestro del pareggio,
quindi commette un terzo errore con Scafati a +4, poi la mano di coppale arriva
da una persa di Saccaggi a 16 secondi dalla fine.
A Reggio Calabria si entra negli ultimi due minuti avanti di
due (70-68), lo stesso punteggio a tabellone che c’era sin dal 36esimo. In
quella situazione la Soundreef aveva sbagliato due tiri con Sandri e due con
Turner (ancora tu, ma non dovevamo vederci piu?), quindi, con il cronometro già
sotto i due minuti restanti, fallisce un’altra conclusione con Sandri e una con
Simonovic. Poi è il montenegrino a siglare il primo ‘gol’ dalla lunetta per il
71-68, quindi è ancora lui che firma il 73-68 con la schiacciata in
contropiede.
Il finale di Legnano può essere considerato punto a punto?
Beh, sì. Al 37’48” Siena è avanti di uno (68-67), poi incassa il controsorpasso
di Zanelli. Da allora Ebanks si fa stoppare, Turner omaggia gli avversari con
una persa, Sandri sbaglia da fuori, Ebanks prima segna da due poi sbaglia da
tre, Sandri accorcia ancora, Turner sparacchia da tre, Ebanks perde palla; il
tutto mentre Legnano fa 4/4 dal campo e 4/4 dalla lunetta.
Arriviamo alla sfida con Casale. Allo scoccare del minuto 38
Siena è avanti 62-61: qui intervengono un tiro sbagliato di Ebanks, Vildera che
non capitalizza il rimbalzo offensivo, un altro jumper sul ferro di Turner. Poi
sul -1 una persa di Ebanks, mentre di là Sanders zittisce il palazzo con una
tripla. Sotto di 4 Sandri mette una tripla, poi il finale è tutto legato
all’esecuzione dei liberi sui falli sistematici. Il disperato tentativo sulla
sirena di Turner non sfiora il tabellone.
Ad Agrigento la super rimonta dei padroni di casa sta per concretizzarsi sul 75-77 quando Kyzlink converte a canestro la tabellonata di Saccaggi dalla lunga distanza. Poi, sul +4, la prodezza di Ebanks in 1vs3 che vale il +6. Da lì, sono solo tiri liberi messi a segno (e un contropiede mal gestito da Kyzlink che però non viene pagato a caro prezzo).
Il conto sarebbe 3-3. Tre vinte e tre perse quando
all’altezza degli ultimi due minuti il gap è di un solo possesso tra la Mens
Sana e la sua avversaria. Poi c’è il finale di Napoli: negli ultimi due
fatidici minuti si entra avanti di uno (70-69). Sandri sbaglia da tre, Vildera
perde palla, Ebanks si incarta contro un non precisato avversario ma il numero
8 biancoverde cattura il rimbalzo che potrebbe valere la vittoria. Riapertura
per Saccaggi, penetrazione e scarico per Sandri libero da tre, con il risultato
che tutti conosciamo. Poi, dopo i liberi ballonzolanti (il primo specialmente)
di Turner, la doppia rimessa: nella prima la palla va a Saccaggi, ma Napoli ha
un fallo da spendere; nella seconda, Ebanks sostanzialmente libero per un tiro
dalla media, sbagliato, e Sandri che non riesce a ribadire a canestro (la stop
lamp si accende dopo il suo tentativo, c’è motivo di presumere che sarebbe
stato buono, anche se sul suo tabellino non figurano né il rimbalzo né il
tentativo).
***
Tutto questo per dire cosa? Che probabilmente sì, manca un
vero go-to guy. Nella rielaborazione dei finali concitati troviamo sovente il
nome di Sandri, oltre naturalmente a quello di Ebanks, l’unico vero punto di
riferimento offensivo di un certo spessore. Difficilmente una palla che pesava
l’hanno avuta in mano gli altri. Considerando ‘punto a punto’ le partite in
equilibrio ai -2 minuti dalla fine, il bilancio è 3-4 (il 42,8%), assolutamente
in linea con quello generale (8-11, il 42,1%). Un bilancio perdente, come è
perdente per ora questa stagione travagliata.
***
Leggi anche:
Il folle fallo e la dura legge dell'ex. Turner firma il successo di Napoli sulla Mens Sana
La differenza tra vittorie e sconfitte la fanno i rimbalzi. Per questo sul mercato...
Il delirio, i soldatini, le uscite e gli psicodrammi
Cerco un centro di gravità permanente
La virata (della stagione)
L'algoritmo e il moltiplicatore. Salutato il solita, ecco il sistema
Trapani a percussione 2, il ritorno
La Mens Sana nell'era Macchi
Udienza finita
Il vento, i nuovi arrivi, i centimetri e gli spettri
Italiani, brava gente. Soprattutto quando fanno canestro
Il folle fallo e la dura legge dell'ex. Turner firma il successo di Napoli sulla Mens Sana
La differenza tra vittorie e sconfitte la fanno i rimbalzi. Per questo sul mercato...
Il delirio, i soldatini, le uscite e gli psicodrammi
Cerco un centro di gravità permanente
La virata (della stagione)
L'algoritmo e il moltiplicatore. Salutato il solita, ecco il sistema
Trapani a percussione 2, il ritorno
La Mens Sana nell'era Macchi
Udienza finita
Il vento, i nuovi arrivi, i centimetri e gli spettri
Italiani, brava gente. Soprattutto quando fanno canestro
Nessun commento:
Posta un commento