Tutta la maledizione di una stagione del genere è nel tagadà di fiducia persa, ritrovata e di nuovo persa in una squadra dalle gambe corte e prosciugata, che compete in casa con le prime due in classifica, perdendo solo in fondo, e poi va a perdere in casa di due delle ultime tre in una settimana, con due falli fischiati nell'ultima difesa, con due punti di scarto complessivo, ma che in classifica fanno quattro punti, e che in realtà sono il doppio essendo scontri diretti. Per due punti. Così dall'inseguire a Napoli la terza vittoria consecutiva che avrebbe dovuto girare la stagione, una settimana dopo la Mens Sana annaspa nelle sabbie mobili generate dalla terza sconfitta in otto giorni: è la seconda volta che si toccano tre sconfitte di fila nella gestione Mecacci, che ha un ruolino di sei vittorie e dieci sconfitte fin qui.
C'è molto che si muove anche fuori dal campo, non solo l'inquietudine per i leaks bulgari sulla proprietà, che ora sono al vaglio non solo di chi li ha ricevuti e di chi ne è oggetto, ma anche degli inquirenti che stanno indagando per estorsione e diffamazione, oltre a eventuali altri reati commessi dai personaggi coinvolti. Proprio ora che servirebbe il massimo della lucidità sul campo. Dove la colpa di essersi presentati a questo frangente della stagione fragili, non pronti a livello di organico, amplificandone così i limiti e gli errori, sta dilaniando di dolore la passione offesa della piazza, davanti a un sempre più verosimile scenario da playout.
IL GIOCATORE
Devin Ebanks. Sull'ultimo attacco ha dovuto lasciare la palla a Sandri libero, mentre lui aveva almeno un paio di corpi addosso. Se i suoi 4 punti del quarto periodo sembrano pochi, giova ricordare che sono stati il 100% dei punti di squadra. Da parte di uno che nei primi 18 punti della Mens Sana ne aveva segnati 10 (con cinque tiri) più un assist. Nei primi 52 ne aveva segnati 23 (7/9 da due, 3/5 da tre) più tre assist. Sfidato a tirare da fuori dalla difesa Eurobasket che ha popolato lo spazio tra lui e il canestro, ha aperto la scatola da fuori per poi mettere palla a terra e prendersi quello che voleva col controllo del corpo e l'armonia del talento. Ha chiuso con 9/12 da due, 3/6 da tre, 6 rimbalzi, 3 assist, 3 falli subiti. Ha fatto 14 punti nel primo tempo e 13 nel secondo. Sandri, per dire, dopo gli 11 punti del primo tempo si è perso in una ripresa da 2 punti e 1/5: dalla schiacciata del 31-44 al 23' non ha più segnato. Anche il prevedibile e previsto rinculo di Kyzlink dopo le prime brillanti partite prima o poi finirà: puoi anche essere sempre sul pezzo, ma 1/8 al tiro è pesante.
IL MOMENTO DECISIVO
Inevitabilmente l'ultimo minuto sul 62 pari, poi di come ci si è arrivati si parla a parte, rimangiandosi un vantaggio anche di 32-46 grazie al 12-1 di inizio ripresa. Dopo la tripla sbagliata da Venuto, Sandri sbaglia da un metro e a rimbalzo Vildera prende anche la palla ma poi gli scappa, palla a Eurobasket. Che la butta via, perché Deloach si spalma sul grande aiuto a centro area di Saccaggi, che ruba palla, potrebbe farci di tutto, invece prende la linea laterale e... la perde di nuovo, facendola soffiare a rubamazzo da Deloach. Qui il dramma. Il play di casa si invola verso canestro, prova a contenerlo Sandri: quando Deloach si allunga per il sottomano decisivo, Sandri gli fa ombra, lo copre totalmente, allunga il braccio anche in orizzontale e sulla sirena arriva il fischio: se fallo c'è, praticamente a tempo scaduto, col braccio o col corpo, dalle immagini televisive schiacciate e senza prospettiva non si vede. Due tiri liberi: Deloach sbaglia il primo e segna il secondo. Disastro.
LA STATISTICA
I 4 punti del quarto periodo sono - credits to St.Sal.Stats - il minimo della storia della Mens Sana in campionato da quando le partite sono divise in quarti. Il minimo. Un quarto periodo in cui si è persa quasi la metà dei palloni dell'intera serata e si sono concessi quasi la metà dei rimbalzi d'attacco dell'intera serata (in entrambi i casi, 3 su 7 totali), perdendo la battaglia dei possessi. E poi facendo scempio dei possessi a disposizione: 2/10 al tiro, con 0/4 da tre e neanche un viaggio in lunetta (i 3 tiri liberi totali sono di gran lunga il minimo stagionale, figli ANCHE di una partita in cui con 31 tiri da tre su 65 totali non si è esattamente messa un granché la palla dentro: alla fine i falli subiti sono stati 15, come altre tre volte in stagione, e altre due sono stati anche meno, ma soli tre liberi tirati, di cui uno per tecnico, non era mai successo).
Per capirsi, a Eurobasket è bastato un quarto periodo da 14 punti con 1/8 da tre per rimontare i 9 punti di svantaggio al 30'. Più unico che raro. Ma l'apocalisse nucleare è meglio circoscrivibile a otto minuti di digiuno totale, dalla tripla inopinata del 47-58 di Lestini al 29' al gol di Ebanks su rimessa in sospensione al 37'10": 12-0 casalingo per ribaltare l'inerzia. Laddove il paranormale è in quello 0. Senza il minimo costrutto nel provare a riaccendere la squadra. Cioè otto minuti con due tiri da due sbagliati, quattro triple sbagliate, tre palle perse, tre rimbalzi d'attacco concessi e cinque falli fatti. In cui a Eurobasket è bastato fare 3/10 dal campo (con 0/5 da tre) e 6/6 ai liberi per piazzare un 12-0. Ci si crede solo per averlo visto.
LA CHIAVE
La benzina che finisce. Stavolta in maniera inqualificabile. Ma se è già la quinta volta nelle ultime sei partite forse merita una riflessione più profonda. A ritroso. Con Scafati la Mens Sana era a +3 al 32' ma poi è rimasta senza segnare per tre minuti dal 35'25", inchiodata a quota 72, e ha perso la partita: un po' ha resistito, ancora in parità a tre minuti e mezzo dalla fine, poi in un minuto e mezzo ha imbarcato il 7-0 che la spedita a -7 a due minuti dal termine, stesso divario finale. Prima, a Napoli, la Mens Sana ha perso restando senza segnare gli ultimi due minuti e mezzo di partita (ci era arrivata sul +1, ribaltato dai liberi di Turner). Anche nella partita vinta con Agrigento, quella giocata in maggiore emergenza di roster, prima del successo con Trapani, a inizio quarto periodo la Mens Sana ha imbarcato un break di 10-2 in tre minuti che ha quasi riaperto la partita dal +13 al +5, ma abbastanza presto da esserci tempo per riprendere la marcia. Non c'è stato invece nella partita precedente con Casale: anche qui tre minuti senza segnare, dal +1 al 36'30" al -4 al 39'30". "Solo" un 5-0, ma quando è tornata a segnare si era ormai sul -4 a 25" dalla fine... Brasati. Come sempre.
Eppure stavolta si è giocato in nove? Sì, ma bisogna vedere chi si è alzato dalla panchina... Casella e Borsato hanno fatto zero punti e 0/9 in due... Simonovic se Dio vuole è rientrato. Per quattro minuti e mezzo: dopo due minuti e mezzo aveva già fatto tre falli... Lestini, tolto dalla naftalina, è stato il terzo marcatore di serata, con 9 punti, quasi bissando quello che all'andata (12 punti con 4/6 da tre) fu il suo top stagionale. Ok. Ha tirato 7 volte da tre in 9 minuti: avesse avuto il minutaggio di Ebanks, ne avrebbe scagliate 26... Ben venga uno così in una serata da soli 62 punti segnati? Sì, c'è anche l'altra metà campo, sogghigna Brkic. Avrebbe fatto comodo nel quarto periodo? Al posto di Ebanks (perché il ruolo è quello) che era stato il migliore in campo? Su che basi? Sul +9 di fine terzo periodo, Lestini era l'unico con plus/minus negativo, cioè con lui in campo la squadra aveva subito più punti di quanti ne aveva fatti (-4). E pensare che Lestini nel primo tempo ha giocato anche minuti da pivot: e allora se è quello che serve, magari è meglio avere un pivot a giocare quei minuti. Quanto serva lo dicono le cifre di Vildera, che alla terza partita in una settimana, ai lavori forzati fin qui: 0 punti, 0/1 al tiro e 6 rimbalzi, dopo settimane in cui aveva abituato ai bambini coi baffi. Sì, qualcun altro sarebbe servito: due settimane fa, un mese fa. Se Dio volesse qualcuno arrivasse adesso, i punti persi nelle ultime settimane non ritornano.
LA DICHIARAZIONE
Matteo Mecacci, coach Mens Sana: "Abbiamo perso per episodi una partita di grande energia, per tre quarti tatticamente disciplinata. Ci hanno condannato i quattro punti nell'ultimo quarto: segnando così poco non puoi pensare di vincere in trasferta, anche se la nostra difesa sta diventando sempre più efficace. Non potevi continuare a tirare come nei primi due quarti, di fronte alla scelta precisa di Eurobasket di intasare l'area concedendo qualcosa nel tiro da fuori. Nell'ultimo quarto abbiamo sbagliato troppi tiri aperti e ci siamo disuniti, abbiamo lasciato campo facile a qualche transizione, abbiamo perso un po' troppi palloni, l'ultimo finale dopo una buona difesa su Deloach pesa tantissimo. La squadra ha giocato in maniera seria. Ci sono stati dei fischi che onestamente non ho capito, e non mi riferisco all'ultimo: qualche fischio prima ci avrebbe fatto rifiatare, in una partita così fisica, con questi contatti e falli tattici".
LE ALTRE
La sconfitta di Napoli (6 punti) all'ultimo tiro (sbagliato da Turner) in casa contro Tortona (26) confermerà anche la competitività dei partenopei costata cara alla Mens Sana, ma classifica alla mano non riapre la partita salvezza. Non la chiude la contemporanea sconfitta della Virtus Roma (12), certo in casa di Casale capolista (34), ma pur sempre la sesta nelle ultime sette partite che assomiglia a un appiattimento sulla prospettiva playout, anche se con 8 partite da giocare il -4 dalla quota salvezza non è certo una sentenza. A condividere il terzultimo posto con la perdente di Eurobasket-Mens Sana (quindi la Mens Sana) è Treviglio (16), che si ferma a Legnano (26) dopo aver vinto quattro delle prime sei partite del 2018 (in verità tutte quelle casalinghe).
Ma tra playout e playoff continuano a esserci solo 4 punti, attorno al treno di quattro squadre a quota 20, tra ottavo e undicesimo posto: Agrigento raggiunge Cagliari andando a vincere a casa sua, così come a 20 sono Latina sconfitta in volata sul campo di Biella seconda (28) e Rieti che batte Trapani (22) in crisi nera (nelle ultime 7 partite ha vinto solo con Napoli). Quello che interessa alla Mens Sana è tutto qui, anche se il colpo di giornata è stato quello di Reggio Calabria (22), capace di espugnare il campo di Scafati seconda (28) e reduce da 5 vinte di fila, con tanto di dimissioni (respinte) di Perdichizzi. Ah, e ora arriva Biella.
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Sinceramente non capisco come si possa passare minuti sopra minuti senza chiamare un time out e mentre la squadra è chiaramente in difficoltà. Se l'allenatore non ha niente da dire (e già questo è grave) almeno fa rifiatare la squadra.
RispondiEliminaGestione della partita come nemmeno il mi babbo, che non sapeva nemmeno come si palleggiava una palla, il Mecacci si rende conto?
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