martedì 13 febbraio 2018

Panico da zero a dieci: I ritorni, le decisioni, gli spot per il basket e quattro punti

"C'ho delle storie ragazzi, c'ho delle storie pese!"
"C'hai delle sbarbe a mano?"
"No c'ho delle storie!" (Lestini ritornando sul cubo dei cambi per la prima volta dopo secoli)

10 Fare reparto da solo Come è successo a Ebanks. Per larghi tratti della partita l'unico in grado di segnare e di dimostrarsi pericoloso (nell'ultimo quarto l'unico per davvero...). Ha dimostrato per l'ennesima volta come con questa categoria non abbia nulla da spartire, ma che può tirare la carretta in solitaria solitudine fino a un certo punto, poi diventa pur sempre un gioco di cinque contro cinque.

9 30 minuti Quelli in cui la Mens Sana ha retto e ha dimostrato che un divario tecnico con l'Eurobasket c'era (perché c'era). In cui, come troppo spesso diciamo nelle ultime settimane, ha fatto quello che voleva fare, anche se troppo brevemente. Ha corso, cercato di stringere le maglie in difesa e di non dare respiro a Roma. Finché è durato il fiato sembrava possibile una gioia, e invece...

Una riproduzione grafica della Mens Sana dopo il terzo quarto
8 Quelle cose a cui magari non avete fatto caso Come l'8+7 assist di Saccaggi, con 5 falli subiti, uno dei pochi che probabilmente si salvano nel naufragio totale oltre a Ebanks, anche se pure lui nell'ultimo quarto è rientrato tra i desaparecidos.

7 Ritorni Quelli di Lestini e Simonovic, che hanno permesso di allargare un minimo le rotazioni. Si parla di undici minuti complessivi, nove per Lestini che è comunque riuscito a tirare sette volte (mica facile, ti ci devi impegnare a tirare tutto quello che ti passa di mano). È più che altro una buona notizia per il futuro, quando si spera si riuscirà a tornare a delle rotazioni che evitino i crolli psicofisici negli ultimi minuti.

Una rara testimonianza della reazione di Lestini alla sua prima tripla
6 Roma Difficile dire che l'Eurobasket abbia brillato, ma sicuramente ha dimostrato di saper portare la partita dalla sua parte quando più contava. Non possiamo dire la stessa cosa della Mens Sana, come non l'abbiamo potuto dire da un bel pezzo. Roma è andata sotto quando la Soundreef ha dimostrato di avere più talento e possibilità fisiche, appena il livello fisico dei biancoverdi è calato di una tacca Roma ha mangiato letteralmente in testa a tutti, per intensità, voglia e rabbia. Non ha vinto grazie al talento ma perché ha dato tutto per difendere il proprio parquet. E se l'è meritata per questo.

5 Per la mia reazione a ogni frase del telecronista romano


4 5/18 Ovvero le medie al tiro di Casella nelle ultime quattro partite. Di certo non devono venire solo da lui i punti della panchina, però è un apporto che sta mancando non poco quando si cercano delle alternative convincenti.

3 Decisioni Quelle che aspettano in un modo o nell'altro la Mens Sana, perché sembra abbastanza palese che la situazione così non possa più continuare, e non è nemmeno credibile che il rientro in pianta stabile di un classe '99 risolva magicamente tutti i problemi. Quindi? Che si vuole fare? Si cerca la via del mercato? Si tenta di andare avanti ancora un po' così? Oppure possiamo tentarla così fino alla fine, seguendo il precetto che Schopenhauer teorizzò ne Il Fondamento della Morale: "Mani al culo".

2 Una partita che è stata uno spot per il basket Oppure no.

Anche Pippo non era entusiasta dello spettacolo offerto
1 Tenuta Puntualmente assente nell'ultimo quarto. Frazione di gioco che infatti la Mens Sana continua con grande costanza a perdere, proprio come nelle ultime tre sconfitte, quando sono sempre stati gli ultimi minuti a ribaltare le sorti. Come si diceva sopra, l'impressione è che la squadra arrivi proprio in pesante riserva quando c'è da decidere la gara, e a nulla serve un qualsivoglia scarto accumulato in precedenza.

0 Q U A T T R O P U N T I Poco altro da aggiungere. Una delle peggiori prestazioni di sempre in un singolo quarto, punto e basta.


   
   
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