“Non fidatevi di ciò che le statistiche dicono prima di
avere attentamente considerato ciò che non dicono”.
Ma dov’è finita la panchina? L’ingresso definitivo della
squadra in zona playout ha tante spiegazioni. Sorvoliamo per una volta su Turner,
la causa primigenia di tutti i mali, e occupiamoci del rendimento della
panchina. Per meglio dire, del non rendimento della panchina, specialmente
nelle ultime settimane.
Snoccioliamo un po’ di dati. Nelle prime quattro gare di
campionato, quando il quintetto era composto da Saccaggi, Turner, Sandri, Lestini
e Ebanks, il contributo degli uomini che alla palla a due erano a sedere era
piuttosto uniforme: 21,2 punti in 63 minuti di utilizzo per partita. Alla quinta
giornata, l’ultima di Griccioli sulla panca, la ‘second unit’ produsse appena
cinque punti in 49 minuti.
In totale: 90 punti su 391 (il 23% del fatturato
complessivo), 301 minuti su 1025 (il 29,4%), una valutazione di 71 su 413 (il
17,2%).
Arriva Mecacci, si cambia starting five, dentro Simonovic,
fuori Lestini, almeno fino alla gara di Reggio Calabria. Per sei partite il
minutaggio dalla panca è analogo (62,1), mentre la produzione di punti in termini di
percentuale sul totale della squadra cala di un’inezia (22,4). Con Rieti non c’è
Ebanks, poi dalla partita successiva Vildera prende il posto di Simonovic nel
quintetto di partenza. E qui la situazione precipita: dopo la partita di
Legnano, nella quale la panca produce 18 punti in 57 minuti con 23 di
valutazione, nelle ultime tre gare i punti dei panchinari sono 21 (11 con
Virtus, 4 a Tortona, 6 con Casale), il minutaggio medio scende a 37 minuti, la
valutazione complessiva è -9.
Il totale della produzione con Mecacci: 173 punti su 870 (il
19,9%), 609 minuti su 2200 (il 27,7%), una valutazione di 149 su 850 (il
17,5%).
Certo, l’infortunio di Borsato, a mezzo servizio con Roma e
poi fuori contro Bertram e Novipiù, incide nettamente. Ma anche il calo
drastico di Lestini e Simonovic acuisce la sensazione di non poter provare a
ottenere qualcosa quando si spedisce un’alternativa sul cubo dei cambi: i due
lunghi ‘di riserva’, nelle ultime due partite, hanno giocato complessivamente appena
20 minuti, assommando in quei pochi istanti un -17 (!) di valutazione e un -28 (!!!)
di plusminus. Per ogni minuto con uno di loro (o entrambi) sul parquet, la
squadra va sotto di 1,4 punti. Moltiplicate per 40…
“Siamo corti” ha detto Mecacci. Sì, perché in questo
momento dalla panca non entra veramente nessuno. Borsato è stato fuori,
Lestini e Simonovic sono completamente spariti dai radar. Chi altro c’è? Ah, Casella,
la cui percentuale dal campo, dopo l’infortunio, è 12/51. Medie di tiro che
fanno rimpiangere Tavernari...
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