giovedì 7 dicembre 2017

Una vittoria per «respirare». Latina per ripartire, punto e a capo

Un nuovo inizio. Era forse un segno del destino che, dopo la grande contestazione con Cagliari, arrivasse Latina a Siena. Cioè l’avversario con cui la Mens Sana aveva esordito in casa nelle due scorse stagioni, peraltro vincendo sempre. Non c’è due senza tre e anche quest’anno è stata vittoria contro i pontini. Un 100-89 al termine di un incontro che ha vissuto di fiammate convulse, non bellissimo e non adatto agli esteti. Una partita che però ha il merito interrompere la serie di 3 sconfitte consecutive, che assolutamente non risolve tutti i problemi e le lacune della squadra ma che riconsegna al pubblico senese una squadra quantomeno viva.
     
Un punto (su una prima parte di stagioni più deludente che altro) e a capo. Nella speranza che la “vera” Mens Sana possa aver iniziato solo oggi la sua stagione. Con tutti i suoi difetti ma anche con quei potenziali miglioramenti da raggiungere solo con il lavoro quotidiano in palestra. 

IL GIOCATORE
Daniele Sandri. Non per i numeri né perché sia l’effettivo mvp. Titolo che ai numeri andrebbe a Ebanks (26 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, +14 di plus/minus). In una partita dal forte significato emotivo, “Rio” Sandri è stato autore di giocate di energia e voglia, doti peraltro presenti nel curriculum e viste solo a sprazzi fino a oggi. Si sa, anche un tuffo su una palla vagante può essere importante. O perlomeno lanciare un segnale. Idem dicasi per la furbata di inizio terzo quarto: palla sulla schiena di Raymond da rimessa e canestro facile. Una giocata che in ogni modo dimostra presenza mentale. Anche questo è un segnale. 

IL MOMENTO DECISIVO
Fin troppo scontato dire che l’approccio al match sia stato un fattore. Due i momenti chiave. In primis, il terzo quarto dove la Mens Sana ha progressivamente allungato. Lo ha fatto con un paio di triple di Borsato, con i canestri di Ebanks ma anche con un buon contributo di Vildera, decisamente presente anche a rimbalzo. Con un contributo corale quindi, non solo individuale. Decisivo, ai fini del risultato finale anche l’avvio dell’ultimo periodo, quando Latina aveva trovato un paio di canestri riportandosi sotto la doppia cifra di svantaggio: la replica senese con la tripla di Lestini e il contropiede di Saccaggi (appena rientrato dopo il 4° fallo comminatogli a fine primo tempo) hanno ricreato un margine non di sicurezza ma comunque di tranquillità.

LA STATISTICA
Il punteggio finale basta per confermare come la Mens Sana sia una squadra ad elevatissima vocazione offensiva. Decisamente meno difensiva (e stiamo usando un eufemismo). Quando il punteggio è alto Siena vince. Le percentuali non possono che esserne l’immediata conseguenza. 55% dal campo contro il 50% dei pontini: l’intensità non ha prodotto sempre buoni tiri ma ha prodotto tanti tiri. Condizioni, queste, che rappresentano l’habitat naturale dei biancoverdi. Il prossimo appello sarà quello di provare a vincere altri incontri ben più tirati, dove magari conta subire un canestro in meno piuttosto che realizzarne uno in più degli avversari. 

LA CHIAVE
Difesa e contropiede, cercando di elevare quanto più il numero dei possessi offensivi. Il diktat tecnico era questo, legato soprattutto alla grande aggressività messa in campo sin dalla palla a due. Inizialmente è stata a tratti anche eccessiva e ben oltre il concetto di “foga”. Però, dopo le 3 sconfitte consecutive e le contestazioni dei tifosi, serviva mordere il parquet. E questo, anche se in maniera non sempre ordinata, è stato fatto. 

LA DICHIARAZIONE
Una «prestazione di energia». Così coach Mecacci ha definito la prova con i suoi giocatori nel post-partita. «Non abbiamo ancora fatto niente - ha proseguito -. La vittoria è importante perché ferma l’emorragia: oggi abbiamo fatto un respirone dopo essere stati in apnea. Verso la trasferta di Reggio Calabria dobbiamo mantenere la barra dritta. Dobbiamo ancora migliorare tantissimo». Il riferimento è andato alla difesa , «siamo ancora lontani dalla solidità voluta - ha detto Mecacci - ma oggi abbiamo sopperito con l’aggressività». «Il primo terzo di campionato si è concluso con un record negativo - ha detto ancora Mecacci -. Quello che è stato è stato, dobbiamo proseguire a lavorare perseguendo quell’ideale di sacrificio che è storicamente nel dna della Mens Sana».



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