Ma che possa funzionare sempre come nel primo tempo è un libro dei sogni, impossibile da ritenere realistico. E infatti il secondo tempo da 35 punti, simile a tante delle partite viste finora, serve a questo. Meglio capirlo all'interno della stessa partita, che farne una perfetta per 40 minuti e poi risvegliarsi bruscamente la prossima volta. Di fronte c'era una squadra di alti valori tecnici, ma che sicuramente ha dei problemi se con un roster del genere ha perso cinque partite di fila. Perché vincere aiuta a lavorare, tanto più con questa energia e personalità.
IL GIOCATORE
Devin Ebanks, anche per parlare di tutto il reparto lunghi. Ha fatto i suoi punti, 25, ma in soli 28'. Non è questione di cambio di ruolo (e peraltro il reparto lunghi di Eurobasket, per come è fatto, con lunghi veri, è uno di quelli che lo soffre da 4 - vedi Lestini - come lo avrebbe sofferto anche da 5), è questione di carica: con lampi di talento e numeri, inventando grazie a quelle mani e a quel controllo del corpo, ma, sarà un'impressione, con goduria nell'esibirli. Si è preso il primo tiro, ha segnato 11 punti dei primi 23 di squadra con sei tiri, ha segnato sette dei primi nove tiri che si è preso, ha finito 9/13. E pesa l'impatto del resto del reparto.
Di Lestini si parla a parte, Vildera ha avuto problemi di falli e non solo ma è tornato a far sentire il battito cardiaco per come lo si conosce, ma fari erano su Simonovic. Aveva fatto 9 punti in 13' a Casale poi da allora 17 minuti in quattro partite. Ha vinto la palla a due, ha preso subito un rimbalzo d'attacco, ha fatto fallo sulla seconda difesa: aggressività. In difesa è tenero ma ha dimostrato capacità di usare il corpo per subire fallo. E in un paio di casi capacità di passaggio notevoli, uno in corsa e un no look.
IL MOMENTO DECISIVO
Le quattro triple in meno di quattro minuti di Federico Lestini. Tre in 75 secondi. Primo quarto champagne ma in dote aveva lasciato solo un +1, anche per colpa del 6/6 da tre nel primo quarto (tre Deloach, due Brkic) con cui Eurobasket ha punito qualche transizione difensiva e il rischio calcolato di un cambiamento nella difesa sui giochi a due, ora conservativa col pivot a presidio dell'area sui giochi a due. Sono state così quelle triple di Lestini di inizio secondo quarto che hanno dato (15-5 in 4', di Turner gli altri tre punti) il +11 della prima spallata.
Sono nate appoggiando la palla a Sandri spalle a canestro con vantaggio fisico e punendo la reazione della difesa di richiudersi in area, lasciando libero Lestini. Sandri così infoiato non si era mai visto in questo inizio di stagione (se non forse nel secondo tempo di Scafati...), buttandosi sui palloni, dando anche un aiuto a rimbalzo quando i lunghi erano fuori posizione, e anche in difesa dirottato a soffocare l'esterno avversario più pericoloso, visto che Turner ha il corpo per stare sull'ala piccola. E giocando da 4 gli ultimi 2'30" per chiudere la partita. Non sarà il terzo violino offensivo, ma dipende da cos'altro porta, e come.
Una statistica per niente avanzata. Dieci giocatori entrati già nel primo quarto. Nove a segno solo perché Borsato per un giorno ha trovato il tappo (0/4). Il tema insomma è quello delle rotazioni. Con scelte, al di là del merito, sicuramente di personalità. Non solo Simonovic titolare con Ebanks 4. Anche il doppio play al 5', poi al 7' gli ingressi di Vildera e Casella, e trenta secondi dopo anche Masciarelli per un minutino ("Se non fosse stato un esordio complicato avrei dovuto dare più spazio a Masciarelli ma verrà, perché lavora e se lo merita", ha detto Mecacci), poi all'8' dentro anche Lestini spostando Ebanks centro. "Se vogliamo giocare una pallacanestro aggressiva, magari divertente, sicuramente redditizia per essere performanti dal punto di vista offensivo, non possiamo farlo in sette, sennò moriamo", ha detto il coach di una scelta controtendenza per la categoria.
Simonovic giocava 7' di media, ne ha giocati 21. Ebanks ha giocato 7 minuti in meno della media fin qui, e dei suoi 28 minuti solo 6' sono stati da centro (ne giocava 22' da centro e 14' da 4 secondo le cifre del nostro uomo dei numeri, Stefano Salvadori). Ne ha parlato il presidente Guido Bagatta, non facendo però un gran servizio a Mecacci ad affiancarlo in conferenza stampa: "Gli avevamo chiesto di far giocare Marko, di usare Ebanks da 4 e di aumentare le rotazioni: ha fatto tutto quello che gli abbiamo chiesto martedì". Ecco, ci sta che a volte le parole escano male, ma forse parlare di identità di vedute invece che di richieste esaudite (perché?) avrebbe lasciato il giusto spazio e credito a Mecacci. Così invece si dà l'idea di quello che non è (si spera): ovvero un coach commissariato. La soluzione non può essere pensare di averci messo un tecnico che fa quello che gli si dice, ma un tecnico di cui ci si fida, con rispetto dei ruoli.
LA CHIAVE
L'attacco della Mens Sana ha segnato 47 punti nei primi 16'30", 54 in 18' (la media è facile: tre punti al minuto), 61 a metà partita, e anche dopo il rallentamento nella ripresa a fine terzo quarto aveva segnato 80 punti. A 102 la Mens Sana ci era arrivata anche con Griccioli ("Grazie di tutto Giulio, sei e sarai uno di noi" lo striscione della curva), con Agrigento. Le frasi con cui Mecacci si era presentato facevano pensare a cambiamenti minori, invece... Innanzi tutto la volontà di correre, con Saccaggi che spinge ma anche (per dire) con Simonovic uomo più avanzato in contropiede. Poi le difese, con accenni di zona e di pressing a tutto campo. E un attacco con tratti diversi: il gioco spalle a canestro degli esterni con Turner e Sandri, le uscite dai blocchi per Turner. Usate però da Turner raramente per tirare, più di frequente per proseguire lo sviluppo del gioco e creare vantaggi per altri. Se si parla dei soli due tiri nel primo quarto o del primo canestro al 13', non sono numeri molto diversi da Scafati. Ma con evidenti intenti di playmaking, anche portando palla, con 5 assist in 18' e 9 alla fine, spesso più produttivo così che mettendosi in proprio.
E infatti nel secondo tempo per averlo più coinvolto in fase realizzativa l'attacco è involuto. E per i problemi di falli del play titolare, per maggiore superficialità negli attacchi ma anche per gli aggiustamenti avversari: segno evidente che non sarà sempre come nel primo tempo. Anche fossero frutto di una qualità offensiva diversa, questi tiri poi devono entrare e non succede sempre come quel primo tempo da 15/21 da due (!), 7/13 da tre (!), 10/12 ai liberi. Se il tentativo di un attacco più strutturato sia un dato acquisito o resisterà solo a frangenti (vedi ripresa) si vedrà più avanti. Così come se è un tipo di basket che può funzionare anche in trasferta. Di certo, se gli americani trovano comunque di talento un modo per produrre, questo è l'unico modo per avere un contributo apprezzabile dal resto del roster: non è un caso che le tre partite in doppia cifra di Casella siano coincise con le tre vittorie. Nelle prime cinque partite Turner e Ebanks segnavano 41.4 punti di media, stavolta sono stati 40: se la Mens Sana ne ha segnati 18 più della media(trovandone 56 dagli altri) è per tutto il resto.
LA DICHIARAZIONE
Matteo Mecacci, coach Mens Sana: "Quando entri a gamba tesa non sai mai quale può essere la reazione, quando cambi nella quasi totalità i riferimenti degli ultimi due mesi e mezzo ci sta il pane o la sassata, fortunatamente c'è stato il pane. La squadra ha cercato di venirci dietro. La cosa che più mi è piaciuta è che a parte un canestro dal palleggio di Lestini sono stati tutti tiri costruiti nati da penetrazioni, scarichi, extrapass, palla dentro-palla fuori. Ma non abbiamo gambe e fiato per reggere una partita come vogliamo per 40 minuti. La reazione dopo un'esonero era normale, abbiamo preferito rischiare qualcosa all'inizio, con la zona e i cambi di difesa, per provare a correre e vedere di essere attivi, perché avevamo avuto troppi approcci sbagliati. La zona è un'arma tattica, fatta così è un'indecenza di pallacanestro, ci dobbiamo lavorare: in questi giorni abbiamo cercato di selezionare cose in attacco e abbiamo lavorato più su quello. Ma in difesa non c'è da lavorare tanto, c'è proprio da prendere l'abc e rifare tutto l'alfabeto: lo faremo con calma, godiamoci il fatto di avergli sbloccato un po' il freno a mano".
LE ALTRE
Se Casale si conferma imbattuta dopo sei giornate, Legnano resta a -2 prima inseguitrice vincendo a Treviglio. Le notizie arrivano dal treno di squadre che segue: Scafati, fermata a 54 punti, cade a Reggio Calabria; Biella, che ha fatto il colpo a Latina, tra una settimana ospita la Mens Sana; Agrigento ha confermato con Cagliari che la prestazione di Siena non c'entrava con tutto il resto; Trapani ha disinnescato l'effetto del cambio di panchina di Rieti; Tortona ha tenuto Napoli unica squadra ancora a zero del girone. Ecco, la Mens Sana in questo momento ha davanti queste sette. Una, Biella, va a visitarla subito.
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