La peggior sconfitta stagionale, -18. Con il minimo stagionale di punti segnati, 57. Sì, è troppo severo rispetto a quanto visto per almeno 30-35 minuti. Sì, Biella in casa ha vinto 20 delle ultime 21 partite giocate. Sì, mancava uno dei giocatori forse più di tutti in grado di dare qualità dalla panchina come Casella. Sì, l'approccio ha avuto qualcosa di positivo, non solo per i primi minuti di partita ma anche per qualche segnale difensivo. Ma se dopo la partita con Eurobasket si cercava continuità, di certo continuità non c'è stata.
La convocazione in Nazionale di Simonovic (23 e 26 novembre contro Spagna e Bielorussia), con la conseguente necessità di rinviare la partita con Latina tra due settimane, da una parte toglie alla Mens Sana l'opportunità di giocare due gare casalinghe consecutive, dall'altra lascia in calendario una sola partita (in casa con Cagliari tra una settimana) da ora al 3 dicembre, aggiungendo giorni di lavoro in palestra che servono come l'aria a una squadra che si trova a vivere un secondo precampionato, dopo le novità introdotte dal cambio di allenatore.
Devin Ebanks. La sua peggior partita, numeri alla mano, per punti (14), minuti (27), canestri e percentuale da due (4/12) e da tre (0/2), rimbalzi (4), perse (3), recuperi (0), è quella in cui ha provato a fare più cose. I cambi contro Ferguson su entrambi i lati del campo lo hanno portato da una parte a difendere su un giocatore di 20 centimetri in meno (nonché uno dei più forti del campionato) e dall'altra ad attaccarlo spalle a canestro, che non è proprio lo sport preferito dell'ex Lakers più propenso al gioco fronte a canestro. Ha preso la partita così di petto che al 9' (7 tiri, 2 perse, 2 falli subiti) metà degli attacchi li aveva finalizzati lui. Anche perdendo lucidità, toccando i tre falli già al 13' (nel primo tempo ha giocato meno di 10'), innervosendosi poi per tutta la sera.
Di fianco a lui anche Turner si è messo in proprio, più che produrre su tiri costruiti di squadra, in un attacco evidentemente meno pulito rispetto a una settimana prima, involuto per gli assoli, poi per la sfiducia viste le percentuali e infine perché si è cominciato a rifiutare dei tiri. Turner che però è uscito dalla gara (11 punti nel primo tempo, 2 nel terzo quarto) quando si è tornati dagli spogliatoi con l'intento palese di mettere in partita Ebanks, col risultato di fargli mettere palla a terra per vederlo spesso andare a sbattere, ma almeno qualche volta anche a conquistare viaggi in lunetta, da dove sono arrivati quasi metà dei suoi punti.
IL MOMENTO DECISIVO
Il momento in cui è esploso il divario è quando sul 56-48 a 8' dalla fine con la palla in mano (e dunque la possibilità nonostante tutto di tornare a -6, o -5) Ebanks ha perso palla e ha commesso antisportivo, il suo quarto fallo, e da lì hanno ceduto gli argini prima sul -12 a metà quarto periodo e poi fino al -18 finale. Ma già a metà terzo quarto la Mens Sana era stata sei minuti senza canestri dal campo, in verità senza provare in nessun modo a cambiare la rotta, sempre a un tiro dal possibile rientro ma anche a un tiro (di Biella) dal possibile naufragio, che poi è arrivato. Il primo schiaffone era arrivato a inizio secondo quarto, quando sul 19-23 la Mens Sana ha imbarcato il 9-0 che le ha fatto perdere definitivamente la testa della gara, in 2'30" senza segnare e con in mezzo il terzo fallo di Ebanks e il fallo tecnico.
LA STATISTICA
Non porta molto più in là di quanto già si sappia, ma colpisce la serata da 4 punti di tutta la panchina. A Scafati, per dire, erano stati 5. Certo, mancava Casella il cui rendimento è quanto di più direttamente correlato ai risultati di squadra (mai sotto i 12 punti nelle vittorie, mai sopra i 3 punti nelle sconfitte). Se si parla di quintetto, Saccaggi in contesti più dinamici è stato più efficace di tante altre volte, e Simonovic qualcosa l'ha data anche nel giorno in cui il confronto con Tessitori poteva solo devastarlo. Ma dalla panchina Vildera bisogna che si ripigli, ora che ha anche lo spazio per essere il pivot con maggiore minutaggio della squadra. Nasce anche da qui il minimo stagionale di punti segnati. Nasce anche dai soli 24 punti del secondo tempo, sui livelli dei 21 del primo tempo a Scafati. E nasce anche dal minimo stagionale di 2/12 da tre punti (in trasferta la Mens Sana tre volte su quattro non è andata oltre le 15 triple tentate): la seconda tripla segnata è arrivata dopo 35'.
Una giornata del genere ha buttato via quanto di buono, o quantomeno di non negativo, si era fatto dall'altra parte del campo. Solo a Scafati si erano subiti meno di questi 75 punti. E a metà quarto periodo erano ancora solo 57 (cioè 65 totali in una teoria proiezione sui 40')! Biella è stata fatta tirare col 48% da due: l'unica che era stata tenuta sotto il 51% era Napoli, che fece il 46% e infatti a fine regolamentari aveva segnato solo 71 punti (pur con tutti i limiti di Napoli e sotto un americano), ma fu capace di tirare 7/18 da tre. Stavolta, altro buon risultato, la Mens Sana ha fatto tirare a Biella solo 14 triple, minimo stagionale per le avversarie mensanine (che, a parte la citata Napoli, hanno sempre tirato almeno 20 volte da oltre l'arco): vuol dire che, anche col 36%, si sono subite solo 5 triple, minimo stagionale. Un buon equilibrio difensivo, vanificato dai 20 tiri liberi concessi (furono di più solo con Scafati), ma soprattutto dal massimo stagionale di rimbalzi d'attacco concessi, 11, dal minimo stagionale di rimbalzi d'attacco presi, 6, e dal massimo stagionale di palle perse, 10, perdendo su tutti i fronti la battaglia dei possessi.
La Mens Sana chiedeva alla partita di Biella di darle conferma dei lampi visti nel primo tempo con Eurobasket. Difficile, in una trasferta del genere, ma nessuno chiedeva di rivederli tutti, ne bastava qualcuno giusto per vedere della continuità. L'unica conferma è stata l'impiego a oltranza di Ebanks da "4": addirittura, dei soli 27' giocati (stavolta sì, molto meno della media: non per gestione, ma per problemi di falli), solo 1'15" circa sono stati da "5", ruolo in cui Simonovic e Vildera sommati hanno giocato i restanti 38'45". E se Ebanks ne ha giocati diciamo 25'40" da ala forte, ecco a ruota già una novità rispetto a Eurobasket: quando non c'era lui, lo spazio da "4" lo ha preso più Sandri, attorno agli 8'30", che Lestini, che senza segnare quattro triple è rimasto in campo 5'47" (in stagione meno di 13' non li aveva mai giocati, qui siamo a meno della metà). Qui si tocca un'altra discontinuità: contro Eurobasket era stato esaltato l'uso di rotazioni ampie, stavolta - il k.o. di Casella è un dato di fatto, l'uso di Lestini una scelta - si è giocato praticamente in sette (cosa che fanno in tanti peraltro, non è mica un problema). Ma non sono le sole "discontinuità".
Turner con Eurobasket ha giocato molto creando vantaggi per produrre opportunità per gli altri, stavolta ha creato meno vantaggi per produrre opportunità soprattutto per sé (menomale, in certi momenti). Ebanks con Eurobasket ha fatto i "numeri" migliori mai visti da quando è a Siena, stavolta è andato a sbattere come mai in stagione (contro Rattalino). Con Eurobasket si è voluto correre e giocare una partita a un'ottantina di possessi, stavolta sono stati una settantina (un'ottantina sono stati quelli di Biella, e questo è anche peggio). Con Eurobasket i non americani hanno fatto 56 punti, stavolta 27 (e pure gli americani si sono fermati a 30...). Con Eurobasket si erano fatti 54 punti in 18', stavolta per arrivarci ci sono voluti 37'49". Tutto questo per dire che è la dimostrazione più evidente che non esistono bacchette magiche: degli ultimi sei quarti giocati, la Mens Sana ne ha persi cinque (ha "vinto" il primo di Biella, comunque una buona notizia sul piano dell'approccio). Non esistono bacchette magiche tanto più se si decide, col cambio di guida tecnica, di non cercare scorciatoie ma al contrario di rimettere in discussione tutto di sana pianta. Se la strada nuova è qualcosa in cui si crede, e non solo la ricerca di un cambio rispetto alla vecchia, bisogna accettare (la società, l'ambiente) che un nuovo inizio possa andare anche così.
LA DICHIARAZIONE
Matteo Mecacci, coach Mens Sana: "La partita purtroppo è stata tale fino a sette minuti dalla fine, poi dopo essere stati più volte sul -9 con la palla in mano per impensierire Biella, abbiamo mollato ed è stata la cosa che mi ha dato più fastidio, abbiamo concesso 15 punti negli ultimi cinque minuti, e lo abbiamo fatto in maniera stupida. Non va bene quando giochi in trasferta, non va bene quando per la prima volta dall'inizio dell'anno si erano mostrati dei segnali difensivi migliori rispetto al solito. Perdere di 18 e perdere di 7 non è vero che non fa differenza. Di contro a una prestazione difensiva più solida abbiamo offerto una prestazione offensiva più scarna. Non mi è piaciuto che abbiamo tirato solo 12 volte da tre: non siamo questo tipo di squadra, non va bene, siamo una squadra che prende ritmo dall'attacco e dobbiamo essere più offensivi, invece ci siamo snaturati in attacco. Sono amareggiato non tanto per il risultato, anche se perdere di 18 mi infastidisce parecchio, ma perché il passo avanti di solidità difensiva l'abbiamo pagato in attacco".
LE ALTRE
E' arrivata la prima vittoria del campionato di Napoli, contro una Virtus Roma sempre più in difficoltà, alla quinta sconfitta in sette partite, penultima perché raggiunta anche da Treviglio, vittoriosa a Cagliari dove tutti avevano perso (Voskuil 25... Bucarelli 11), da Rieti, che dopo il cambio di panchina ha fermato nientemeno che Tortona, e da Eurobasket, che dopo cinque sconfitte di fila ha battuto Latina (anch'essa a 4... 40 punti in coppia di Deloach e Piazza). La Mens Sana è solo due punti più su, e alle sue spalle ha visto muovere quasi tutte. Guardando in alto, continua la marcia imbattuta di Casale, 7 su 7, capace di fermare Trapani. Un solo gradino più in basso Legnano, non meno meritevole di attenzione, a 6 su 7 dopo aver battuto Reggio Calabria. Due gradini più in basso Scafati, che ha battuto Agrigento (Ranuzzi 7), e Biella. La buona notizia è che la Mens Sana tre di queste quattro le ha già affrontate.
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