domenica 15 ottobre 2017

Trapani a percussione. E che buchi

L'anno scorso la Mens Sana trovò a Trapani la quarta sconfitta di fila nel mezzo del dicembre maledetto. Due anni fa subì lì una sconfitta più netta del -14 finale che sapeva di mal di trasferta. Come adesso, e il fatto che succede a inizio anno fa sperare che possa almeno fare parte di un percorso di formazione, come effetti fu nell'anno di Ramagli.
 
Sfiga vuole che le prime due trasferte siano state sui campi di due delle squadre indicate in tempi non sospetti tra le più forti del girone, tra due settimane a Scafati saremo a tre su tre, e la settimana dopo ne arriverà a Siena una quarta con roster top (anche se partita male), Eurobasket, il 5 novembre... Pensare che in questo campionato esista solo la Mens Sana perché ha preso Ebanks e Turner lo può fare solo chi non conosce lo sport.

Ma questo non attenua i difetti esibiti, anzi - ricordando che i campionati non si devono vincere a metà ottobre ma a primavera - sono stati i test giusti per metterli in luce. Difetti che a Trapani sono stati, su tutti, l'inconsistenza difensiva di squadra per una soglia di attenzione che vada oltre i 10 secondi (stima generosa?) e la mancanza di alternative offensive ai due americani (figurarsi se uno stecca come, anche, stavolta).

IL GIOCATORE
Elston Turner ha chiuso i 33'23" in campo con 6 punti e 3/12 al tiro, 2 rimbalzi, 2 palle perse, 4 assist e solo un fallo subito. Dopo il banchetto da 24 punti con Agrigento, è andato anche peggio del debutto a Casale da 10 punti (3/15) e 7 assist. Dopo essere arrivato all'esordio con una preparazione praticamente azzerata dall'infortunio, stavolta aveva un paio di settimane di lavoro in più nelle gambe (ma ancora non le "sue" gambe). Ha sbagliato 5 dei 6 tiri del primo tempo, ne ha segnati un paio all'inizio del secondo, poi ciao, al di là di quanto Trapani avesse preparato per contenerlo. "Credo che siano i giocatori i primi a non essere soddisfatti di sé stessi", a domanda (su Turner) ha risposto Griccioli. Devin Ebanks alla fine i suoi numeri li ha fatti (28 punti, 9/18, 8 rimbalzi, 6 falli subiti), anche se lo sbraco (linguaggio tecnico) di squadra di fine primo tempo lo ha palesemente smontato, dopo che fin lì non era andato affatto male a livello individuale nell'atteso confronto con uno dei centri migliori della categoria, Renzi. A fine partita ha aggiunto su Instagram quanto segue:


IL MOMENTO DECISIVO
L'inizio, sotto 10-0 dopo neanche due minuti, e a vedere il tabellone finale il resto della partita è finito pari. Uno su due ai liberi di Perry, poi due triple di Ganeto e la prima di Jefferson. Con altre due di Jefferson e una di Viglianisi, Trapani è scappata 23-8 al 7', proseguendo poi fino al 43-25 al 15'. Un'altra spallata l'ha data il 7-1 casalingo spinto ancora da Jefferson e da un paio di perse mensanine quando a metà secondo quarto si era rientrati a -12. Il secondo tempo non ha obiettivamente aggiunto niente. Dopo il momentaneo ritorno della Mens Sana sul 54-31, Trapani ha ritrovato prontamente il +20, e da qui in poi è stato accanimento. Diventato beneficenza col rientro permesso alla Mens Sana fino al -10 finale, unica buona notizia della serata.

LA STATISTICA
Mentre la Mens Sana ha sbagliato le prime cinque triple della serata (alla fine 7/21), Trapani ha segnato sei dei primi sette tiri da tre, in una percentuale che poi si è annacquata sul 10/15 di metà gara e sul comunque notevole 14/27 finale, e ormai la partita era andata. E' qui che si è vista l'incapacità della Mens Sana di mantenere alto il livello difensivo per più di qualche secondo. Si è anche visto che la Mens Sana aveva preparato delle scelte da fare, non le ha sempre messe in pratica ma non è stato neanche quello il problema. Dopo aver tolto a un attacco la prima opzione, poi la palla continua a girare. La Mens Sana si è chiusa sulla palla ma poi si è sempre fatta trovare scoperta sulle riaperture, fuori posizione o senza neanche provare a riprenderla. Allo stato brado. Poi sette tiri di fila da tre bisogna anche metterli, come ha fatto Jefferson, e c'è chi non ci è mai riuscito neppure da solo in allenamento.

LA CHIAVE
La mancanza di alternative ai due americani. No, i 15 punti di Saccaggi non contano: il cambio di passo del secondo tempo dopo i disastri del primo su entrambi i lati del campo è una reazione, ma la partita non c'era più di un pezzo. A tratti, la cosa più vicina a questa figura è stato Vildera, molto più di compagni con più esperienza, curriculum, gradi in spogliatoio, stipendio. Seppur con alle spalle riserve di buon livello, che ci fossero un paio di ruoli buchi nel quintetto era cosa abbastanza acclarata (incidentalmente i due ruoli chiave nel basket moderno...).
Riassunto delle puntate precedenti: fino all'insediamento di Bagatta alla presidenza (per comodità fissiamo qui la cesura) la Mens Sana aveva impostato un mercato su un budget di un pelo inferiore all'anno scorso, mettendo insieme - in attesa di conoscere gli americani - un gruppo obiettivamente da lotta salvezza. Questo è il livello che è lecito aspettarsi da chi era in roster fin lì.
Da allora, col raddoppio del budget, oltre a due americani fuori categoria (ma gli stranieri comunque dovevano essere i punti di forza) sono arrivati 1- Sandri a un valore di mercato (stipendio) superiore a chiunque del roster di un anno fa, e nelle valutazioni pesa questo nell'aspettarsi che sia lui quel terzo violino che invece per caratteristiche non sembra poter essere; 2 - Simonovic, che a Trapani non è neanche entrato... ma obiettivamente non è a un 18enne che va chiesto di essere l'alternativa ai due americani; 3 - Borsato, che non ha le caratteristiche di Cappelletti che meglio integravano pregi e difetti di Saccaggi, ma che comunque con un ruolo dalla panchina è un giocatore da squadra di medio-alto livello (non è Mascolo), e lo ha dimostrato anche nella disfatta di Trapani.
Per più di metà resta una squadra da lotta salvezza. Ma è anche vero che, nell'idea di squadra senza Sandri e Simonovic, qualcuno avrebbe dovuto comunque fare un passo avanti di fianco agli americani, e non lo sta facendo, almeno in due partite su tre.

LA DICHIARAZIONE
Giulio Griccioli, coach Mens Sana: "Cominciare così significa dare fiducia agli altri in maniera colpevole. Sappiamo che il percorso è lungo ma ci vuole un atteggiamento di guerra diversa, perché la Mens Sana non si può presentare su qualunque campo - tanto più di una squadra di questo livello, talento e fisicità - con questo basso livello di energia. Bisogna che si convincano che è un campionato difficile, chi non l'ha capito bisogna lo capisca subito. Abbiamo toccato con mano cosa vuol dire andare in trasferta senza partire con la giusta concentrazione ed energia per giocare, spero che ci serva di lezione per continuare ad alzare il livello dei nostri allenamenti che sono la base per presentarsi su un campo come questo e fare la partita.
Jefferson? In campo non ci va l'allenatore, se sei sempre in ritardo fai fatica a far fallo, all'inizio siamo stati molto colpevoli poi lui è stato bravo, gli dai fiducia e poi viene fuori il patatrac. Sicuramente rispetto a Casale non abbiamo fatto un passo avanti. Se mi aspettavo questa Trapani? Io sì, forse non sono stato bravo a farlo capire ai nostri giocatori, a chi non conosce questo campionato e viene magari da altri più prestigiosi: a inizio campionato nessuno è preciso ma devi avere un'energia diversa, qui l'energia pareggia il talento e il passato. Dobbiamo darci una svegliata, capire alla svelta dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare, perché il basket è durezza mentale, voglia, sacrificio, desiderio, da mettere in campo ogni volta che ci metti il piede
".

LE ALTRE
Tortona nell'anticipo si era mantenuta a punteggio pieno battendo nel big match di giornata l'Eurobasket Roma, che come la Mens Sana è già a due sconfitte in tre partite. L'ha raggiunta in testa Casale, rimasta imbattuta superando con un punto di scarto Reggio Calabria (Roberts 16), che ha sbagliato l'ultimo tiro con Passera. Restano invece ancora a zero dopo tre partite la Virtus Roma, sconfitta in casa da Scafati (Ranuzzi 3), Treviglio, caduta ad Agrigento, e Napoli, che in casa ha concesso a Latina la prima vittoria stagionale e sarà prossima avversaria della Mens Sana. L'altro successo esterno di giornata è quello di Biella, che vincendo a Rieti prova a non perdere strada dal treno delle due battistrada. E' quello che non è riuscita a fare Legnano, che ha trovato la prima sconfitta stagionale a Cagliari (Bucarelli 5).


***

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