Mastica amaro la Mens Sana dopo la prima giornata di campionato e la sconfitta riportata a Casale. Un risultato che non va giù, al pari della cena indigesta, causa ragù come rivelato da coach Giulio Griccioli nel post-partita, che ha portato a disturbi vari per molti biancoverdi, con conseguente notte insonne e, sostanzialmente, debolezza fisica sul parquet.
«Non è una scusante, non cerchiamo alibi», ha precisato nel post-partita il tecnico senese e, al di là di un episodio che di per sé ha catalizzato grande attenzione, non possiamo che essere d’accordo con lui. In questo contesto il protagonista del match risulta essere colui che in campo non c’è stato, cioè Alessandro Cappelletti, ahinoi già uomo copertina della presentazione in rettorato quando il presidente Guido Bagatta aveva deciso di indossare la canotta numero 10 per tutta la durata dell’evento. Il play mensanino è stato salutato calorosamente anche dalla Junior Casale che ha voluto pubblicamente fargli un accorato in bocca al lupo.
In Piemonte, Siena si è fermata all’ordinario, giocando “di testa”. Ha dovuto però fare i conti con la “pancia” (passateci la battuta). Un po’ come già accadeva nella parte finale della scorsa stagione, alla Mens Sana è mancato l’estro di Cappelletti, le cui doti sono in grado di far cambiare passo a tutta la squadra. Un fattore, questo, già visto in pre-season dove infatti Siena ha quasi sempre vinto (tra le poche sconfitte quella di Pistoia, guarda caso, proprio nell’occasione in cui il ginocchio del giovane play ha nuovamente fatto ‘crack’).
Insomma, per “digerire” la sconfitta di Casale, serve che Cappelletti non sia più il protagonista (indiretto purtroppo) delle uscite della Mens Sana. Servono nuove portate principali alla tavola della Mens Sana, a partire dalla prima sfida interna del campionato con Agrigento, quando finalmente si tornerà a giocare di fronte al pubblico di Siena.
Del resto la Mens Sana della prima giornata è sembrata essere una squadra ancora alla ricerca dei suoi equilibri (vuoi per gli infortuni in preparazione, vuoi per gli innesti nuovi, vuoi perché si tratta di un gruppo di giocatori del tutto nuovo). Qualcosa che somiglia molto ad una ricetta in corso d’esecuzione. Quindi: chi sarà l’ingrediente segreto? Basterà anche un pizzico di zenzero in più per dare gusto o, perché no, servirà uno spruzzata decisa di follia (forse mancata a Casale)?
Tolti purtroppo “i Cappelletti”, per cui ci sarà ancora da aspettare un bel po’ di tempo, e lasciato definitivamente il ragù in dispensa, serve un piatto forte per lasciarsi l’amaro alle spalle. Perché, come dice Jason Lee a Tom Cruise in Vanilla Sky, «senza aver provato l'amaro, il dolce non è poi così tanto dolce».
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