Si respira un accenno di fine del dualismo negativo tra Polisportiva e sezione Basket, complice la partecipazione alla pari alle spese stagionali della Basketball Academy, e soprattutto la prospettiva di arrivare tra un anno a una soluzione di comune interesse: il ritorno del vivaio sotto il cappello della MSB 1871. Nel frattempo, si è riusciti a impostare questa stagione giovanile mantenendo alto il livello. Riuscendo così a non precludersi da subito strade future, ma lasciandosi la possibilità di decidere la prossima stagione, a passaggio avvenuto, se proseguire su questa rotta o cambiare. Si riparte così.
Forse con un altro possibile arrivo in canna, sono stati tre i reclutamenti di questa estate: l'ala del 2000 Cosimo Costi dalla Sancat Firenze, 198 centimetri, la guardia valdarnese del 2000 Niccolò Lurini dalla Pgc Cantù, 198 centimetri, e l'ala del 2002 Vittorio Bartoli dal Giromondo Spoleto, 196 centimetri, che ritroverà a Siena il fratello maggiore Saverio. Loro quattro si aggiungono in foresteria al serbo del 2001 Nemanja Misljenovic, all'estone del 2002 Jonaas Riisma e ai due azzurri del 2002 Manuel Saladini e Carlo Cappelletti, fratello di Alessandro.
Hanno lasciato la foresteria, e la Mens Sana, Campori, Bogliardi e Acunzo, mentre resta in attesa di una soluzione la situazione di Hugo Erkmaa, estone classe 1999 a cui mancherebbe l'ultima stagione di formazione italiana, con potenziale forse per stare nei dieci in una prima squadra tra un anno, ma che nella Under 20 si trova sbarrata la strada per motivi regolamentari dalla contemporanea presenza di altri due giocatori “in formazione” come Simonovic e Cepic.
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Il preparatore fisico è ancora in coabitazione con la prima squadra, e dunque è nuovo, Emanuele Tibiletti. Per un problema di spazi di allenamento e disponibilità dei campi (la conseguente impossibilità di doppi campionati apre questioni organizzative, soprattutto per le annate più piccole), le squadre sono state ridotte da otto a sette: quattro Eccellenza e tre regionali. Per rientrare nel budget deciso per questa stagione, a oggi attorno ai 200mila euro, ha aiutato la riduzione di qualche costo di gestione dei giocatori.
Per il resto gran parte del gruppo di lavoro dei tecnici è rimasto seppur a condizioni diverse, e i tre allenatori che hanno preso nuove strade – Davide Semplici, David Fattorini e Francesco Borsi – non sono stati sostituiti. Michele Catalani, responsabile del settore giovanile, allenerà le squadre Under 20, Under 18 (affiancato da Franceschini e Armellini) e Under 16 (con Tubiana assistente), mentre Marco Armellini allenerà l'Under 15. L'Under 18 Elite sarà affidata a Francesco Tubiana ed Edoardo Molinaro, l'Under 14 Elite ad Andrea Monciatti con Armellini e l'Under 13 alla coppia Cancelli-Labardi.
Le squadre di punta? In particolare Under 20, Under 18 e Under 16 Eccellenza. L'Under 16 è il gruppo Under 15 dell'anno scorso arrivato in finale scudetto (e in buona parte anche gli stessi del gruppo semifinalista Under 16), che ha perso Bogliardi ma ha guadagnato forse in equilibrio con Bartoli. L'Under 18 ha acquisito in Costi e Lurini due giocatori interessanti in prospettiva, in un gruppo che sarà in buona parte di ragazzi del 2000, un paio di 2001, ma con quattro 2002 messi dentro con l'opportunità di crescere.
In quest'ottica sarà importante anche il lavoro dell'Under 18 Elite composta invece da ragazzi del 2001 da far crescere nell'ottica della stagione successiva quando con l'uscita dei 2000 passeranno in blocco alla Under 18 Eccellenza. Al blocco Under 18 attingerà l'Under 20, che in più aggiunge solo Ceccarelli, Pannini, Collet e i due ragazzi “in formazione” aggregati alla prima squadra, Simonovic e Cepic. Oltre a loro due, già affacciati al mondo senior, gli altri “stranieri” sono i già citati Misljenovic, al terzo anno, del gruppo Under 18, e Riisma, al secondo anno, buono per i gruppi Under 16 e Under 18.
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Cepic ha visto nel giro di poche settimane cambiare il contesto rispetto alle ragionevoli possibilità di farsi vedere a livello senior che sembravano esserci a inizio estate, con una prima squadra meno forte (e senza Simonovic): incastrato tra un impegno senior che rischia di vederlo coinvolto come undicesimo in prima squadra e un impegno giovanile relativamente probante in un campionato particolare come quello Under 20, il rischio (come per Masciarelli la scorsa stagione) è atrofizzarne lo sviluppo per un anno, se non si troverà il modo per cucirgli addosso un regime di lavoro che riempia i vuoti.
Avendo fatto su di lui quest'estate un investimento pluriennale, lasciarlo a sé stesso non avrebbe senso. Gli stessi discorsi varrebbero anche per Simonovic, se non fosse che dalle prime evidenze sembra ragionevolmente molto probabile che lavorerà eccome nel giro della prima squadra. Compresa la domenica in partita. Tutto considerato, tutti considerati, un bel patrimonio. Motivi di interesse ne abbiamo.
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