Per convocare un'assemblea dei soci per esempio servono otto giorni: riuscire a indirla lunedì, per dire, significherebbe tenerla "solo" attorno a metà della settimana successiva. Ci sono insomma anche tempi tecnici. Ma l'attesa degli eventi, o per lo meno l'attesa che la loro conclusione porti agli annunci, non impedisce di ragionare su altri motivi di interesse legati alla salute societaria della Mens Sana. Partendo dalla "famosa" semestrale, attesa come una verifica decisiva, e ormai approvata da tempo.
Serve una società con i conti a posto per affrontare gli adempimenti necessari. Il controllo Comtec di lunedì scorso, superato. Oppure il pagamento degli stipendi, in regola anche all'indomani della sconfitta interna più pesante della storia della Mens Sana. Oppure quelle tasse federali, più di 30mila euro, che l'anno scorso di questi tempi furono un altro snodo importante del salvataggio. E' questa situazione di conti a posto, grossomodo, quella fotografata dalla semestrale al 31 dicembre 2016, la cui approvazione risale ormai a diverse settimane: chiusa, come noto a molti, in sostanziale pareggio.
Nei timori serpeggiati per settimane la semestrale rischiava seriamente di essere, come già un anno fa, il passaggio che apriva ufficialmente una (nuova) crisi societaria. La situazione non era così nera? O è successo il miracolo? Nessuna delle due. La scelta è stata quella di una semestrale "per cassa" e non "per competenza" come l'anno scorso: per fare solo un esempio, nel primo caso gli incassi per gli abbonamenti risultano come entrate del primo semestre, nel secondo caso la loro contabilizzazione è spalmata lungo l'intera stagione, ogni mese con la sua quota parte.
Di diverso c'è la prospettiva. Una scelta contabile del genere si fa più facilmente - e infatti un anno fa non successe - se si sta già profilando un modo far fronte alle sofferenze di bilancio che inevitabilmente si delineano per il periodo gennaio-giugno, sicuramente meno ricco di incassi del primo semestre, anzi con più spese. Ovvero conti che avrebbero portato la Mens Sana dritta verso il fallimento, come un anno fa (un po' migliori di allora: su base stagionale, circa un terzo in meno del disavanzo, comunque non poco). L'avrebbero portata lì in assenza di azioni. Che invece ci sono state: un anno fa ci fu il salvataggio dei tifosi, adesso l'operazione in corso di cui si attende a gloria il compimento per celebrare quella che nelle intenzioni di tutti dovrà essere la stabilizzazione definitiva della società tre anni dopo la sua rinascita.
***
E' l'occasione buona per parlare del contributo al miglioramento dei conti arrivato in corso d'opera dal Consorzio. Che dopo il ripianamento di fine novembre ha intrapreso da socio di maggioranza altre operazioni per non andare mai in sofferenza di liquidità, a partire da un contributo aggiuntivo in termini di pubblicità da parte di una manciata di consorziati. Non sfugge che Stosa e Terrecablate hanno di fatto raddoppiato l'impegno (e non necessariamente solo per quest'anno) rispetto all'inizio, occupando spazi pubblicitari la cui cessione era prevista nel budget previsionale ma rimasti invece invenduti: prima lo spazio sulle maglie da gioco, poi i sopramaglia, poi rispettivamente il parquet e il tabellone segnapunti. Con il main sponsor si copriranno anche le due lunette (e occhio che sulla maglia c'è spazio ancora per un secondo sponsor...).
In soldoni il Consorzio in varie forme ha già messo a una prima stima 330mila euro, e circa altri 80mila ne metterà da qui a giugno. Che vuol dire che alla fine avrà contribuito per un terzo, anche qualcosa in più, dell'intero budget stagionale. Cioè, a dispetto della già sviscerata fatica a comunicarsi, di alcuni vuoti oggettivi e di una percezione all'esterno non particolarmente generosa, nonostante tutto alla fine sarà stato un pezzo importante della stagione mensanina. Auspicando che la raggiunta serenità dei conti permetta per l'anno prossimo di cominciare a lavorare per renderlo un sistema virtuoso più gratificante per i consorziati e più attrattivo per le nuove adesioni. Un valore aggiunto.
Nessun commento:
Posta un commento