Al ritorno in palestra dopo i giorni di pausa concessi da Griccioli si aspettava un nuovo giocatore, ed ecco come atteso Bruno Mascolo, nel giorno in cui Alessandro Cappelletti è finito sotto i ferri e può cominciare il (lungo) conto alla rovescia per il rientro. "Non sarà Allen Iverson" aveva detto Giulio Griccioli senza per questo voler mortificare nessuno, anzi togliendo pressione. Ma di certo con lui la squadra ritrova una sua quadratura.
Bruno Mascolo è un 1996 e prima di tutto porta minuti utili a concorrere al premio di utilizzo per giocatori nati dal suo anno in poi, che l'anno scorso col settimo posto su 32 squadre produsse un premio di 25mila euro. Cappelletti (23.1 minuti di media) è un 1995 come Vildera (15.8), mentre contribuiscono a questo monte Pichi (8.5), Bucarelli (21.3) e Masciarelli (4.9), oltre naturalmente a Ceccarelli e Campori.
Le sue cifre di Latina, 1.73 punti in 11 minuti con il 54% da due e il 14% da tre con meno di due tiri a partita, condizionate anche dagli spazi che a un certo punto gli hanno aperto davanti gli infortuni, confermano quelle dell'anno scorso ad Agrigento (1.67 punti in 12.67 minuti), un altro caso in cui era arrivato per aiutare a riempire un vuoto, quello di Piazza. Come allora, oggi non è fare la controfigura dell'infortunato che gli viene richiesto, in questo caso un ragazzo da 12.4 punti in 23.1 minuti come è stato Cappelletti quest'anno. Avere da lui così tanto è stato una sorpresa per tanti, forse tutti, per dire che può anche capitare di andare oltre le aspettative.
Quello che dovrà portare Mascolo è innanzitutto la capacità di dare anche 15 minuti, alleggerendo di una decina di minuti Saccaggi (dandogli la possibilità di tornare a giocare frangenti anche da guardia) e a ricaduta alleggerendo di cinque minuti anche Harrell. Averli spremuti ed essere costretti a farlo per più di una partita si è visto cosa ha prodotto, soprattutto nella capacità di giocare con quella brillantezza, energia, intraprendenza (e non in maniera conservativa come è necessario senza ricambi) necessarie a riaccendere tutto il sistema, per produrre ricezioni in contesti più dinamici per Myers o ancora migliori tiri aperti per Flamini e Tavernari (che però deve metterci del suo a prescindere). Riaccendere il sistema anche tornando finalmente a potersi permettere quei quintetti con tre piccoli che spesso hanno girato l'interruttore di squadra.
Non è a Mascolo che ha senso chiedere punti, in un contesto non si arriva a 70 punti e così diventa difficile vincere. Ha senso magari aspettarsi che col suo innesto la squadra torni a correre, e così trovare più facilmente il canestro. Non solo per le caratteristiche sue ma anche per le diverse energie fisiche e mentali che avranno gli altri una volta fuori dalle emergenze di roster. Pur in questa situazione, la Mens Sana ha giocato tutte le partite fino in fondo e non ha mai mollato. E' vero che non ha prodotto punti, anzi è possibile che li abbia fatti perdere disperdendo energie in partite poi non portate a casa. Ma mollare anche una sola partita, oltre a ingigantire i problemi e togliere certezze, avrebbe allungato e allungherebbe i tempi per tornare a vincere. Si riparte da una base non più vincente ma solida.
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