L'anno scorso la Mens Sana ha dovuto aspettare la prima partita del girone di ritorno per conoscere la seconda vittoria in trasferta stagionale (a Latina, peraltro innescando il momento magico). Quest'anno ci è arrivata già dopo 34 giorni e sei partite, alla terza trasferta. La Mens Sana non diventa una squadra da promozione (magari...) per aver vinto cinque delle prime sei gare, ma la personalità per avere un rendimento del genere è un inno a quanto sta succedendo in campo, in palestra e fuori dal campo.
Poche osservazioni aiutano a capirlo come il paragone con l'anno scorso e cosa significò cominciare a fare risultato anche in trasferta, nell'economia di un campionato in cui la regola è difendere il fattore campo. Certo che ad Agrigento (67-72) mancava Piazza, e senza di lui è stata sicuramente un'altra partita. Ma è il solito discorso dei "se" e dei "ma", del flipper e della carriola: è stato importante aver sfruttato la circostanza a proprio beneficio invece di averla sprecata. Non era detto, anche a partita in corso per gli strappi di cui Agrigento è stata capace.
IL GIOCATORE
Giovanni Vildera. Si potrebbe dire che è stata la giornata del suo massimo stagionale per punti (7) e rimbalzi (7). Ma, visto anche l'ordine di grandezza, non renderebbe l'idea dell'importanza della sua prestazione. Non solo per quanto ha dato nel giorno in cui un pilastro come Mike Myers, debilitato fisicamente oltre che provato da un avversario vero come Bell-Holter. Ma anche per una partita fatta di giocate di presenza, occhio, intelligenza, scaltrezza, difesa aggressiva senza farsi inibire dai problemi di falli, anche assist (fidatevi, anche se nel tabellino non c'è) e soprattutto rimbalzi d'attacco: cinque, i primi quattro portando sempre a casa un canestro (su azione o ai liberi), di cui tre in azioni praticamente consecutive nel parzialone con cui la Mens Sana ha messo le mani sulla partita. Avere una prova del genere da Vildera e anche da Flamini, a sua volta al massimo stagionale di 26 minuti (anche con tre recuperi), non è una sentenza per la stagione, ma è comunque uno dei segnali più interessanti che potesse arrivare in un ruolo e un reparto che fin dalla costruzione estiva è l'osservato speciale.
IL MOMENTO DECISIVO
Senza il finale, commentato di seguito, si parlerebbe di niente, ma diciamo che se la Mens Sana ha avuto un vantaggio da gestire nell'ultimo quarto è stato grazie al parzialone con cui per l'ultima volta ha ribaltato a cavallo degli ultimi due periodi una partita vissuta sugli strappi: prima il 7-0 mensanino a inizio secondo tempo per il +10 a metà terzo quarto, poi il controbreak di 20-4 con cui Agrigento è tornata a +6 a fine terzo periodo. E infine l'ondata mensanina: 18-0! Tenendo Agrigento 7'30" senza segnare! Non meno di una decina di attacchi di fila a vuoto, con cinque errori da due, due da tre, tre palle perse, con Evangelisti, Chiarastella, Bucci... Nel frattempo la Mens Sana ha avuto non solo le giocate di Vildera di cui sopra, ma l'unica tripla della serata di Tavernari (1/6: ha fatto scelte di tiro come se fosse in un buon momento di forma, e non è un male, e comunque alle sue spalle bravo Bucarelli), una di Saccaggi che ha saputo fare giocate di spessore, e infine la botta di vita di Cappelletti, che in tre azioni si è rifatto di quello che meno bene era andato nei minuti precedenti.
LA STATISTICA
Giulio Griccioli ha giustamente ricordato a fine partita che la Mens Sana è la squadra che più di tutte va in lunetta: 25.2 volte a partita, di cui Myers 7.8, Harrell 6.2 e Cappelletti 6. Ma anche la più imprecisa di tutte, di gran lunga: 65%. Alcuni obiettivamente su un basso numero di tentativi, ma comunque cinque giocatori stanno tra il 50 e il 60%. Più di tutti ne tira Myers, che con tutto il bel giocatore che è ha comunque il 51%, peggio di tutti. Tutto questo per dire che... La Mens Sana, che ad Agrigento ha chiuso con la peggior partita stagionale ai liberi, dopo 37 minuti era 4/12 (fare la percentuale è semplice). Negli ultimi tre minuti, con un viaggio in lunetta di Cappelletti e due di Harrell, ha fatto 5/6, 83.3%. Ed è stato decisivo. L'ultimo canestro dal campo lo ha segnato Harrell a 3'21" dalla fine, senza i tiri liberi la Mens Sana non avrebbe più mosso il tabellone, invece ci ha trovato l'ossigeno per condurla in porto quando non ne aveva più.
LA CHIAVE
Il finale di KT Harrell. Che nelle ultime due partite in casa ha fatto vedere cosa significa aver attirato le attenzioni delle squadre avversarie, ma è stato invece decisivo perché le ultime due trasferte fossero due vittorie. Non ha fatto la partita perfetta: ha perso quattro palloni, massimo stagionale, per la prima volta quest'anno non ha dato assist, e peggio di questo 40% da due ha fatto solo a Scafati. Ma 5 degli ultimi 7 punti della Mens Sana, quando la squadra non ne aveva più, li ha segnati lui. L'ultimo canestro su azione della Mens Sana lo ha segnato lui. Gli ultimi due viaggi in lunetta per mettere al sicuro il risultato li ha conquistati lui, subendo in 40 secondi gli stessi falli che aveva subito nei precedenti 38 minuti (2+2, 4). Infilandoci in mezzo anche una stoppata, e una palla che ha fatto perdere a Buford, praticamente sull'ultimo vero assalto di Agrigento. Beh.
LA DICHIARAZIONE
Giulio Griccioli, coach Mens Sana: "Appena siamo stati addosso, pressato il playmaker, si sono sempre aperti dei gap. Abbiamo fatto due quarti difensivi da 16-6 e l'ultimo che prima dell'ultimo minuto e mezzo era 20-8. La chiave sta lì: quando sei fuori casa devi fare una faccia, sai benissimo che certi contatti possono essere lasciati andare (...). Sapevo cosa possono dare difensivamente i miei giocatori, e quando difendono come si deve è dura per tutti giocare contro di noi".
LE ALTRE
Domenica al PalaSclavo sarà sfida tra prime contro Legnano, che continua a sorprendere. Quello dei lombardi è l'ultimo campo su cui è caduta Scafati (a vuoto negli ultimi quattro attacchi della gara), che ha perso quattro di queste prime sei partite. Quattro su sei come la stessa Agrigento. E Reggio Calabria, che ha perso sul campo di Casale, al primo successo stagionale dopo cinque tentativi a vuoto. Resiste in testa anche Biella, che sul campo di Agropoli è passata dopo un supplementare, e resiste Tortona, che ha fatto il vero colpo della giornata, vittoriosa in casa nientemeno che di Ferentino: certo sbagliando tre degli ultimi quattro tiri liberi a 11" dalla fine, ma resistendo all'ultimo tentativo laziale, chiuso con una tripla fuori bersaglio di Raymond. Dietro le quattro di testa, il vuoto: in questo momento della stagione non vuol dire niente, ma ci sono 4 punti tra la Mens Sana con le sue tre compagne di viaggio e il quintetto composto da Rieti, Ferentino, Trapani, Virtus Roma e Treviglio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
gli argomenti
altre senesi
(76)
Anichini
(69)
Asciano
(34)
associazione
(64)
avversari
(138)
Awards
(1)
Bagatta
(8)
baskin
(1)
Binella
(16)
C Gold
(79)
C Silver
(32)
Cappelli
(6)
Catalani
(3)
Chiusi
(25)
città
(19)
Coldebella
(2)
Colle
(38)
Comune
(28)
consorzio
(72)
Costone
(280)
Costone femminile
(15)
Crespi
(8)
Cus
(1)
De Santis
(2)
Decandia
(1)
derby
(24)
Eurolega
(2)
ex
(49)
Finetti
(1)
fip
(5)
Fortitudo
(1)
Frati
(1)
Frullanti
(312)
giovanili
(41)
Grandi
(46)
Griccioli
(12)
inchiesta
(72)
infortuni
(5)
iniziative
(5)
Legabasket
(1)
Libero basket
(1)
Lnp
(35)
Macchi
(32)
Maginot
(1)
maglia
(7)
Mandriani
(17)
Marruganti
(20)
Mecacci
(19)
media
(13)
Mens Sana Basket
(153)
mercato
(93)
Minucci
(28)
Monciatti
(16)
Moretti
(3)
Nba
(3)
pagelle
(8)
palazzetto
(11)
Palio a Canestro
(1)
personaggi
(19)
Pianigiani
(4)
Poggibonsi
(31)
Polisportiva
(65)
ramagli
(19)
Ricci
(21)
riposo
(2)
Salvadori
(183)
Serie A
(3)
Serie D
(33)
Sguerri
(22)
silver
(1)
società
(92)
sponsor
(31)
statistiche
(107)
storia
(71)
sul campo
(880)
Tafani
(11)
tecnica
(3)
tifosi
(113)
titoli
(21)
trasferte
(22)
Virtus
(320)
Viviani
(3)
Nessun commento:
Posta un commento