martedì 6 settembre 2016

Il giorno delle nomine del cda

La Mens Sana è pronta a vivere un giorno importante della propria storia recente. Dopo la salvezza costruita negli ultimi mesi con uno sforzo collettivo che le vicissitudini successive non cancellano, adesso è pronta a darsi una struttura societaria. Con almeno due mesi di ritardo, ma ci siamo.

Nelle prossime ore, nel pomeriggio di questo mercoledì 7 settembre, il cda del Consorzio si riunirà per votare, e approvare, i suoi cinque nominati che andranno a completare il parco dei nove consiglieri amministrazione della Mens Sana Basket 1871, con gli altri quattro già scelti dagli altri soci. Le nomine andranno poi ratificate nei prossimi giorni con un'assemblea dei soci della MSB 1871 davanti al notaio come secondo punto all'ordine del giorno, dopo quello obbligatorio in carico al vecchio cda che riguarda l'approvazione del piano per il noto ripianamento delle perdite.

L'obiettivo è raggiunto. Se ci si arrivava senza questo balletto e troppe forzature, e non da una parte sola, sarebbe stato più decoroso. Non si vede all'orizzonte nessun tipo di mediazione, a cui in corso d'opera pareva esserci motivo di sperare. Semplicemente ora ci sono i numeri per far passare la linea del (tuttora dimissionario) presidente del Consorzio Fabio Bruttini. Resta poi da trarne le conseguenze: quello che c'è da capire nelle prossime ore è dove questo porterà.


Della presenza di Egidio Bianchi, uomo di fiducia di Bruttini, e di Alfredo Barlucchi, si era già parlato. Su quest'ultimo pare essere stato cucito il ruolo di vicepresidente operativo, che non trova molti consensi, e non tanto perché "se resta fuori Cagnazzo, deve restare fuori anche Barlucchi", come se fosse uno scambio. Semplicemente le valutazioni sull'operato di questi mesi, al di là di una dedizione fuori discussione, hanno portato a chiedersi se essere operativo debba necessariamente coincidere con un ruolo pesante come la vice-presidenza.

Non è persona da volerci stare per forza. Ma c'è un rapporto di fiducia con Bruttini, il cui ingresso nel Consorzio sarebbe opera anche di Barlucchi. E c'è un rapporto di fiducia anche con Gian Gastone Brogi, che del Consorzio è stato uno dei motori nell'era pre-Bruttini e se possibile dopo lo è diventato ancora di più (con alla vista incarichi formali? Qui si aprirebbe un altro fronte ancora...).

C'è poi la questione che secondo gli accordi intercorsi la nomina del presidente doveva spettare al Consorzio, mentre quella del vicepresidente sarebbe spettata all'Associazione. Certo, fino alle prossime nuove elezioni rese necessarie da queste nomine, Barlucchi dell'Associazione è ancora presidente (e in quanto tale vicepresidente del vecchio cda della MSB 1871, facente funzione di presidente). Ma a nominarlo nel nuovo cda sarà il Consorzio, non l'Associazione, che per le sue due nomine in cda gli ha preferito Laura Bucci e ha confermato Guido Guidarini.

***

Entrambi, Bianchi e Barlucchi, erano anche nella lista già pronta per le nomine a inizio luglio. A essere cambiati sono gli altri tre nomi. E' da questa rosa che ci si aspetta venga il presidente, che dunque non sarà Emilio Tonini, tiratosi fuori da tempo dal teatrino, con tutto quello che significa la perdita di una figura come lui. Se tutto va come si è delineato, la visibilità pubblica di queste tre personalità nasce anche dal mondo delle contrade: due ex priori e un capitano. Delle professioni: con competenze legali e aziendali.

I consorziati su posizioni diverse da Bruttini riconoscono a questa "squadra" un passo avanti rispetto ai nomi che erano stati messi sul tavolo, e bocciati, due mesi fa. Magari avrebbero voluto poter scegliere tra una rosa di 7-8 nomi graditi al presidente da mettere ai voti. Sostengono di non essere a conoscenza dei motivi per cui Bruttini si è dimesso, anche se lui ne ha parlato nella lettera di dimissioni, alla stampa e poi incontrando i componenti del cda del Consorzio che si sono resi disponibili.

Contestano il fatto che un consorzio non si gestisce unilateralmente come un'azienda, ma che i soldi li dovrebbe gestire chi ce li mette; diversamente non sarebbe un organismo neppure attrattivo per chi è fuori e sta pensando di entrare. Dall'altra parte (ma diventano posizioni inconciliabili solo quando usate per dire altro) l'idea sarebbe quella di puntare a un consorzio che più che alla quantità di adesioni punti alla "qualità", imprenditori dai grandi fatturati anche fuori Siena più che commercianti e piccoli esercenti. Qual è l'orizzonte migliore per la Mens Sana?

***

Il cda accetterà il ritiro delle dimissioni di Bruttini? Altrimenti ci sarebbe da tornare in assemblea, anche se come detto Bruttini pare avere i numeri. La rottura fino a dove si spinge? All'uscita di qualcuno dal cda del Consorzio? All'uscita di qualcuno addirittura dal Consorzio? Boom! Le quote per statuto sono cedibili, anche quelle di chi ha già pagato. Tra l'altro a quanto risulta sulla porta ci sarebbero già cinque aziende pronte a entrare una volta superato questo passaggio, o comunque vicine.

Non solo, come svelato da Giovanni Poggiali, vicepresidente del Consorzio, in una intervista, c'è l'intenzione di alcuni consorziati "di acquistare un numero di quote superiore alle esigenze aziendali anticipando l'ingresso di nuovi soci. Di fatto costituendo un fondo al quale attingere, con ciò sopperendo al ritardo verificatosi nell'azione di ricerca di nuove adesioni". Perché il budget era stato tarato al censimento di massima iniziale di 25 soci per almeno 40 quote. Qualcuno è disposto ad aumentare le proprie quote.

Sapere che ci sarebbero già le liquidità per affrontare i prossimi mesi, almeno un paio, aiuta a continuare a lavorare sul fronte del Consorzio sì con senso di urgenza ma senza la disperazione dell'acqua alla gola. In cassa dovranno arrivare poi abbonamenti e botteghino, sponsor (anche quello principale: ci sono voci per cui la soluzione della partita del Consorzio potrebbe portare novità, vediamo), auspicabilmente nuovi consorziati. Ma in realtà l'ipotesi di dimissioni dal cda o uscite dal Consorzio sarebbe una storia vecchia e ormai passata, senza che debba essere la conseguenza necessaria da trarre a fronte di una lettura così diversa. Da gente che ha a cuore la Mens Sana ci si aspetta responsabilità.

Il buon senso dice che, non solo per il percorso travagliato ma soprattutto perché è l'inizio di un cammino e in qualche modo si doveva partire, questo cda della MSB 1871 abbia la durata di un anno (e non i tre previsti dallo statuto) per poi ritrovarsi nel 2017 a ridare le carte in base a quello che questa stagione avrà detto, e alle evoluzioni che saranno maturate nel frattempo. La rosa di nomi di cui in serata arriverà una comunicazione ufficiale è solo una parte della questione. Ma è quella parte che si attendeva da mesi, e finalmente ci siamo: intanto prendiamo quella, non si poteva più fare senza.

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