martedì 9 agosto 2016

La Mens Sana che è venuta fuori

L'ingaggio di KT Harrell e Mike Myers, i giocatori cruciali come è normale che sia in una squadra di Serie A2, permette di definire sulla carta l'idea della Mens Sana 2016/17 dovrà essere. Stando alle "figurine" e alle caratteristiche sulla carta, una squadra messa insieme con un senso da Lorenzo Marruganti, per le condizioni che si erano create: non solo il budget (dignitoso, alla fine) ma soprattutto i tempi (in ampio ritardo rispetto al resto del mercato). Una squadra pensata in maniera equilibrata da Giulio Griccioli, che è il primo a dire che poi la vera forza poi si capirà solo quando ci si troverà in palestra tutti insieme.
KT Harrell è una guardia di talento individuale e di indubbia consistenza fisica, in grado di giocare due ruoli (anche da terzo esterno) pur non essendo altissimo. Ha potenza, ha reputazione di difensore. Si cercava un giocatore capace di creare per sé e per gli altri: nel suo caso non necessariamente con chissà quali doti di passaggio (e d'altra parte al college non gli era richiesto) quanto per la capacità di attirarsi addosso la difesa con la propria pericolosità. E' un buon giocatore di uno contro uno soprattutto se la palla gli arriva in contesti dinamici, che appaiono verosimili in una squadra con penetratori come Saccaggi e Cappelletti.
A identificarne un punto di forza, in uscita dai blocchi e dal palleggio, è sicuramente il tiro: un paio di stagioni oltre il 42% da tre al college, anche su un alto volume di conclusioni. Così alla fine ne è uscita una squadra con una discreta pericolosità nel tiro da fuori, perché lui è la punta insieme a Tavernari (che a volte andrà lasciato libero di fare il cavallo pazzo, a volte meno), ma anche Flamini va rispettato, e pure Saccaggi e Cappelletti in contesti di tiro piazzato piedi a terra. 

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Ci sono motivi per non dubitare che Mike Myers possa avere un impatto sul campionato dal punto di vista atletico. Cosa poi possa dare tecnicamente è difficile da dire, visto il livello in cui è stato possibile valutarlo finora: campionati non certo d'élite né al college né da professionista, anche se lo sbarco in Europa già dà risposte confortanti sulle sue capacità di adattamento. Deve portare energia, che al college ha dimostrato di avere in maniera straripante. E alla Mens Sana sarà funzionale all'idea che tutto parta da un alto livello di pressione difensiva, in cui anche Harrell potrà essere una chiave.

Il resto si vedrà in palestra, senza aspettarsi che Myers sia Shaquille O'Neal, ma contando di aver portato a casa un giocatore che all'occorrenza può essere un punto di riferimento sotto, può farsi valere vicino al ferro, con capacità di tenere i contatti per chiudere in area, e in più con una mobilità importante che lascia intravedere margini per non considerarlo un giocatore troppo vincolante difensivamente, ma adattabile a scelte difensive diverse. Le maggiori incognite, piuttosto, sono legate al contesto del reparto lunghi in cui si troverà ad agire.

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Non è per dare subito il benvenuto a qualcuno o mettere più pressione del necessario su qualcun altro, ma è abbastanza chiaro che ci sono un paio di incognite, chiamiamole sfide, anche abbastanza vicine tra loro: la tenuta di Simone Flamini e il contributo che alle sue spalle riusciranno a dare Vildera e Pichi, tutti con responsabilità e impiego diversi da quelli avuti nel proprio più recente passato. Si è preferito andare sul sicuro sul perimetro, perché la constatazione condivisibile è che alla fine le partite si vincono con gli esterni.

Si è detto da subito che, su cinque giocatori di una panchina molto giovane, almeno tre devono essere in grado di contribuire. Cappelletti ha fatto vedere a Omegna di poterlo fare, Bucarelli chiamato in causa anche in situazioni di necessità ha dimostrato di starci. Una variabile importante, senza aspettarsi miracoli già a ottobre, è Vildera: giocatore di buon nome ai tempi delle giovanili, è uscito da un vivaio di pedigree come quello di Venezia, faticando però all'ingresso nel mondo senior anche per la difficoltà a definire il proprio ruolo. Le doti tecniche sono quelle del 5, a Siena farà il cambio anche del 4, con l'obiettivo che ritrovi la fiducia smarrita nel proprio tiro.

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La panchina è solo una parte dei margini di miglioramento di una squadra che, per roster nuovo e allenatore nuovo, nella griglia di partenza di inizio stagione comincia sicuramente fuori dalla zona playoff, per poi provare da qui a risalire posizioni. Il potenziale è anche nel fatto che Harrell e Myers, ognuno alla sua maniera, non sono giocatori fatti e finiti, ma di cui esplorare in palestra le possibilità di crescita. Così come in un certo senso Saccaggi e soprattutto Cappelletti. E il potenziale infine è nella chimica di squadra: aiuta che sia costruita su con incastri apparentemente logici, ma dovrà crescere sul campo, a maggior ragione per un gruppo fondato giocoforza più sulla quantità che sulla qualità.


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