mercoledì 24 agosto 2016

La campagna (abbonamenti) che vorrei - 2016

Il grosso del lavoro è fatto. Ma in molti, tra quelli che se ne stanno occupando, sono consapevoli dell'autogol che sarebbe lanciare la campagna abbonamenti 2016/17 senza un presidente e un cda, senza una guida societaria del progetto (tecnico, quindi tutt'altro ambito) che chi si abbona decide di sposare. A questo punto, per come stanno andando le cose, significa aspettare a inizio settembre: non è l'auspicato e già ritardatario "dopo Palio", ma almeno la quadratura del cerchio per il cda ora parrebbe fattibile, e saranno i prossimi giorni a chiarire se è vero.

Il successo della campagna abbonamenti è uno snodo cruciale. Certo per la copertura del budget. Ma sicuramente anche per l'umore, cioè la spinta autogenerata dall'entusiasmo o la paralisi autoindotta dalla depressione, di un ambiente che viene da sei mesi durissimi, e bellissimi, e ancora durissimi. In quest'ottica, cosa c'è da sperare che offra la prossima campagna abbonamenti?

L'anno scorso le tessere di cui si era annunciata (vedi news) la sottoscrizione sono state 1500. Al di là del numero, quel che conta è che sono state quelle utili alla copertura della parte di budget prevista sotto la voce abbonamenti. Detto questo, è solo banale ricordare che, nonostante il doppio salto di categoria, sono stati circa il 25% in meno dei 2000 dell'anno prima in Serie B, frutto certo di un diverso impatto della "pancia" rispetto alla "chiamata alle armi" della stagione precedente.

Ma almeno in parte frutto anche di una diversa politica di prezzi, con aumenti dal 50% in su, rispetto all'anno della ripartenza, quando esisteva solo un abbonamento da 100 euro per qualsiasi posto del palazzetto, e 150 euro per chi (in cambio del posto fisso a sedere) aveva scelto l'abbonamento da sostenitore. Quello che aveva funzionato due anni fa era stata la chiarezza del prezzo unico, o quasi. Il messaggio era chiaro: essere a bordo o non esserci. Senza che i tanti distinguo di prezzi, di posti, di altro (che ci sono ovunque) spostassero la questione su altri binari più argomentati.

Sarebbe bello ripartire da qui. La semplicità. Della proposta da una parte, della scelta dall'altra. Ok, ha senso aggiungere la distinzione tra curva e tribuna. Ok, ha senso distinguere anche la gradinata, anche se si sta perdendo l'orizzonte della semplicità irriducibile. Con prezzi a una via di mezzo tra l'anno scorso e due anni fa. E' pur sempre una seconda serie, non la quarta come due stagioni fa, ma qui - come detto - non c'è da vendere un prodotto, c'è da inseguire un'adesione, un arruolamento.

Certo, c'è anche da fare cassa. Ma non sul singolo abbonato, che oltretutto magari ha già messo mano al portafoglio col salvataggio attraverso l'Associazione (anche se i 500 associati, per quanto siano tantissimi, restano un numero diverso dai potenziali abbonati, che siano 1500 o 2000). Piuttosto sulla somma degli abbonati per allargare la base, che è una parte del problema emerso in questi due anni. Oltretutto c'è la "concorrenza" del volley. Oltretutto, presentarsi con prezzi alti dopo la telenovela estiva è il modo migliore per scacciare i tifosi.

***

L'altra parte della formula vincente di due anni fa era l'abbonamento da sostenitore. Il 50% in più per dire "io voglio aiutare la Mens Sana". Certo, offrendo qualcosa. Non un posto fisso al palazzetto. Magari il diritto a partecipare a serate/cene/eventi insieme alla squadra (a proposito di creare una comunità, ma anche di fare cassa). Magari magliette, gadget esclusivi. Magari altro. Qualcosa che renda l'idea di far parte di un club, non necessariamente ristretto (anzi, si spera più allargato possibile), per vivere la Mens Sana "in prima fila", anche se al palazzo per ragioni economiche, di fede, di comodità o per qualsiasi altro motivo invece si occupa un posto ben lontano dalla prima fila.

Avere una quota normale e una quota sostenitore permette di mettere insieme il desiderio di tenere bassi i prezzi per allargare la base con il bisogno di raccogliere risorse economiche. A titolo totalmente esemplificativo, senza che abbia senso fare paragoni con le soluzioni che verranno effettivamente scelte, uno scenario con curva a 120 euro, gradinata a 150 e tribuna a 200 diventerebbe 180 per la curva, 225 per la gradinata, 300 per la tribuna per chi volesse fare un abbonamento sostenitore. Che vorrebbe dire avere abbonamenti sia meno cari che allo stesso tempo più cari dell'anno scorso, a seconda della formula scelta, rispetto all'anno scorso.

Sono solo idee, con l'obiettivo che siano costruttive. In fin dei conti secondo quanto risulta è già nelle intenzioni della società tenere bassi i prezzi, resta solo da aspettare qualche giorno e vedere. Si annunciano sconti per Cral e contrade, si parla di iniziative allo studio molto interessanti, e la curiosità di vederle in campo è naturale. Se l'offerta sarà in grado di suscitare anche solo metà dell'entusiasmo vissuto e trasmesso da chi se ne sta occupando, sarà una grande campagna abbonamenti.

3 commenti:

  1. Buongiorno. Mi permetto un'annotazione. Ho sentito spesso il concetto (ripreso in questo post) che i soci di "IoTifoMensSana" siano un numero consistente ma in fondo limitato rispetto agli abbonati, visti come potenziali aderenti. Credo però che fra i 568 associati (fonte: il sito dell'Associazione) siano rari i casi in cui sia presente più di un componente di ogni famiglia; mentre fra gli abbonati spesso troviamo intere famiglie di tre, quattro o più membri. Voglio dire che probabilmente ogni associato rappresenta un nucleo familiare e la volontà della famiglia tutta di contribuire al salvataggio ed alla costruzione delle basi per dare un futuro dignitoso alla nostra Mens Sana. Moltiplichiamo 568 per il numero di medio di componenti di un nucleo familiare (diciamo per tre, per fare media con gli aderenti "single"): avremo un totale di circa 1700 persone coinvolte. Un risultato che credo possa essere definito assolutamente straordinario!. Colgo l'occasione per ringraziare sentitamente per la preziosa funzione svolta da questo puntuale ed equilibratissimo blog. P.Cirelli

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    1. Mi sembra una annotazione giustissima e che dà anche numericamente la dimensione che merita lo sforzo degli associati (moltiplicato per 100 o spesso anche 500 euro a persona/famiglia), perché 568 associati a queste cifre resta una dimostrazione unica nel basket e nello sport italiano. Grazie

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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