Sarà doverosamente giusto tornarci nei prossimi giorni. Un film, un romanzo, ed essere abituati a viverne non toglie forza a questa storia. D'altra parte non era la squadra perfetta, altre nella storia della Mens Sana sono state le squadre perfette. Ma è una Mens Sana che sarà ricordata. Finisce così al primo turno un playoff che non si doveva neanche fare. C'era un po' di pretattica a inizio anno nel dire che non era un obiettivo, ma in buona fede: tante erano le scommesse, qualcuna si poteva perdere. Più che vincerle, si è stati bravi a gestirle.
Il resto lo dicono i risultati, perché al netto delle cautele estive si è andati oltre le aspettative: bastavano diversi risultati altrui all'ultima giornata perché - con questo stesso percorso - la Mens Sana finisse terza. E' arrivata a -2 dal secondo posto. A -4 dal primo. Da neopromossa, con nove giocatori nuovi su dieci. Uscendo contro una squadra, Imola, che non era migliore, ma aveva il fattore campo. Le cinque serie arrivate a gara-cinque sono state tutte vinte da chi aveva il fattore campo. Non è una consolazione sapere di essere stati quelli andati più vicini a far saltare la regola. Le valutazioni su questo gruppo di lavoro andranno fatte subito: non sono difficili.
Pensare al fattore campo significa rivangare l'inutilità di quello straripante +22 con Biella per finire la stagione, rivangare quelle ultime due trasferte con Rieti e Ferentino e a cosa poteva essere se si fossero almeno giocate. Per la prima volta dopo dieci anni la Mens Sana non chiude una stagione almeno in finale: obiettivamente questo momento ci si aspettava che arrivasse anche prima. Una stagione della Mens Sana non finiva così presto dal 2000: anche allora si trovò Imola ai playoff, la squadra di Esposito mvp e capocannoniere, e dopo averla battuta l'uscita di scena fu contro la Paf Bologna di Recalcati poi campione d'Italia, il 27 aprile 2000. Da allora mai una stagione si era chiusa prima del 20 maggio. Comincia l'estate più lunga del nuovo millennio.
***
Adesso la partita si sposta altrove. Al lavoro affinché quella di Imola non sia stata l'ultima partita della storia della nuova Mens Sana Basket 1871. A onor del vero, ci sono ragionevoli motivi di ottimismo per pensare che NON sia stata l'ultima. I problemi non sono risolti. Ma i problemi del passato si affrontano se c'è gente che si decide a salire a bordo per il futuro, e non è farla troppo semplice ma la realtà dei fatti: già nelle prossime ore, attorno a una tavola più che a un tavolo, si potranno costruire le prime certezze.
Fare strada nei playoff sarebbe stata una botta di vita per i tifosi e una boccata d'ossigeno per le casse della società. L'unico, ma veramente unico, aspetto positivo di uscire (ma non uscire sarebbe stato parecchio meglio!), è che adesso tutta l'attenzione sarà sul salvataggio della Mens Sana, come nei mesi scorsi. Forse ce n'è bisogno visto che da qualche giorno, o magari siamo già alle settimane, il contatore sul sito di Io tifo Mens Sana è fermo tra i 160 e i 170mila euro di raccolta. Che sono una cifra molto importante, così come una cifra importante sono gli oltre 450 sottoscrittori. Senza tutto questo non si sarebbe qui, poteva essere già finito tutto prima della primavera.
Ma resta margine: due abbonati su tre non hanno ancora sottoscritto, tre persone su quattro tra i presenti alle partite dei playoff non hanno ancora sottoscritto. Che non significa mettere le mani in tasca a chi quest'anno ha già dato alla Mens Sana soldi e un'apertura di credito. Ma è il dato di fatto che si può salire ancora. Possono salire gli ex giocatori, e le adesioni di Dell'Agnello e Chiacig di questi giorni ricordano che mancano altri ex capitani importanti, per dire. Possono salire le adesioni da lontano, il conto Paypal lo rende possibile.
La parte del piano che ancora deve mostrare più potenzialità è quella del Consorzio. Che in confronto all'Associazione ha avuto molta meno visibilità, anche sul web. Che ha bisogno di professionalità e non solo di impegno e passione per essere attrattiva. Più riflettori addosso aiuteranno a capire perché è stato più facile portare a bordo del progetto imprenditori di fuori Siena che di Siena, e magari provare a cambiare le cose. Non ci saranno tabellini né spettatori, resta l'importanza della preparazione e il fascino delle sfide da giocare: sono queste le partite da cui si attendono notizie nelle prossime settimane.
Nessun commento:
Posta un commento