Che per la prima squadra vuol dire avere delle certezze al massimo entro la fine di giugno, ma in un posto in cui si lavora civilmente dovrebbe essere già la metà di giugno. Per il settore giovanile vuol dire avere delle certezze al massimo entro il 12 giugno (in coincidenza delle finali nazionali, e il lavoro a esse collegato), ma in un posto in cui si lavora civilmente dovrebbe essere già l'inizio di giugno. Cioè la prossima settimana.
In teoria si può anche arrivare a mettere certi punti fermi a luglio, ma significa impedire a chi se ne occupa di riuscire a lavorare con qualità. Certo, già essere qua a ragionare di una nuova stagione è un passaggio non banale. L'obiettivo non è raggiunto, ma si resta in ballo, e si continua a ballare ognuno con le sue prerogative (Associazione, Consorzio, sponsor, altro...) per arrivare a cominciare la nuova stagione con una società risanata, è evidente a tutti grazie all'intervento di chi.
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Lunedì sera il primo incontro tra Mens Sana e Polisportiva è stato conoscitivo, al di là dei modi in cui la discussione è avvenuta. L'Associazione, socia di maggioranza al 70%, ha rappresentato le proprie esigenze di spazi superiori agli anni scorsi, sia in termini di spazi pubblicitari nel palazzetto che di spazi intesi come locali del palasport di cui usufruire, alla bisogna e dietro richiesta anticipata, per iniziative del Consorzio.
La disponibilità di spazi pubblicitari, che sono alla base dell'offerta strutturata dal Consorzio, sarebbe limitata. E questo meriterebbe e meriterà una riflessione sulla gestione degli stessi, così come il fatto che la Mens Sana Basket 1871 ha dovuto attendere fino a ora il rinnovo delle cariche per discutere la nuova convenzione. Convenzione invece già stata stipulata con l'Emma Villas, che eppure non sarebbe legata alla Polisportiva neppure da quel misero 12% di quote con cui la casa madre è rimasta nel basket.
E la MSB 1871 dovrà attendere ancora, perché intanto la Polisportiva ha deciso di discutere la cosa nella propria Giunta, che non si riunirà prima di una settimana-dieci giorni. E poi c'è da tornare al tavolo e trovare un accordo. L'ipotesi di un atteggiamento deliberatamente dilatorio della Polisportiva a fini tattici si scontra col fatto che i tempi lunghi danneggerebbero anche la programmazione del settore giovanile, e dunque la Polisportiva stessa, a cui da quest'anno le giovanili fanno capo.
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Fatto sta che fine maggio non è un periodo dell'anno in cui ci si può permettere di perdere una settimana senza che sia successo niente, ma piuttosto - visto che servono certezze nel giro di un mese - dovrebbe essere un periodo in cui ogni giorno si riesce a fare un progresso rispetto al giorno prima, o quanto meno a questo si lavora. Questa urgenza vale tanto più per il lavoro dell'Associazione e del Consorzio.
Un volontariato a cui va reso merito, quello di gente che nella vita si occupa di altro. Comprensibilmente l'impeto di febbraio o marzo non poteva essere eterno. Ma perché tutto quello che è stato fatto finora arrivi a un risultato - e chi si è sbattuto probabilmente ci tiene più di ogni altro - serve che nel prossimo mese non passi giorno senza progressi rispetto al giorno precedente, invece di lasciare le bocce ferme anche per una settimana o più. Non c'è più tempo (forse non c'è mai stato) per poterselo permettere.
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A fine maggio o al primo giorno utile dopo il ponte del 2 giugno l'Associazione procederà al finanziamento soci da 90-100mila euro per coprire il fabbisogno della Mens Sana al 31 maggio. Il Consorzio ha già toccato circa 25 adesioni, tra cui anche aziende di un certo peso. Alcune si impegneranno per la singola quota di 5000 euro annui, da altre è lecito attendersi che acquistino anche più quote (è previsto fino a cinque). Se si toccherà a una media di 7-8000 euro a consorziato, il totale sarà già più del doppio degli introiti della cartellonistica dell'intera scorsa stagione.
Non manca niente per partire, se non - dopo i primi incontri preliminari delle scorse settimane - di mettere per un giorno nella stessa stanza tutte le aziende che hanno firmato la lettera di intenti, perché comincino ad annusarsi, a conoscersi, a vedersi come organismo, a diventare un gruppo di lavoro, a ragionare della governance che intendono darsi. E uscire allo scoperto sarà la pubblicità migliore per smuovere chi è ancora indeciso, o chi ancora non ci ha neanche pensato, perché è evidente che 25 non è il punto di arrivo ma di partenza. Qualcosa si sta materializzando, ma a costo di esser ripetitivi ora - proprio ora - serve che non passi giorno senza progressi rispetto al giorno precedente.
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