domenica 8 maggio 2016

Consorzio e associazione: lo stato dell'arte

L'insediamento della rinnovata Giunta della Polisportiva, programmato per l'inizio della settimana che entra, è l'ultimo pezzo del mosaico attorno a cui ci si gioca in questi giorni il futuro della Mens Sana. Questione, al di là dei rapporti con la casa madre, anche del colpo di reni del lavoro dell'Associazione e di concretizzare finalmente i contatti del Consorzio, oltre all'importanza di quanto verrà dai ricavi residui di questo finale di stagione.

E' stato di 21mila euro l'incasso di gara-3 dei playoff con Imola: nei 1863 presenti c'era anche il lavoro di coinvolgimento (e di tagliandi d'ingresso) fatto con le contrade dove si è andati a cena, e non solo. Ipotizzando qualcosa di analogo per gara-4 (poi magari sarà diverso, per una serie di variabili) e sommando una cifra dello stesso livello (25mila euro) arrivata dal premio per l'utilizzo dei giovani, fanno circa 60-65mila euro utili a coprire le necessità. Ma un conto più esatto dovrebbe tenere conto dei circa 15mila euro di premi una tantum ai tesserati per il raggiungimento dei playoff e di quelli (circa la metà di questa cifra, a quanto risulta) da corrispondere ai tesserati per ogni vittoria (edit) passaggio del turno ai playoff.

Quello che arriverà, pur ipotizzando una post season più lunga possibile, non è dunque risolutivo. Un'iniezione di liquidità arriverà dal finanziamento soci attorno ai 100mila euro che sarà deliberato dall'assemblea dei soci del 10 maggio, per mettersi a posto e in pari con alcuni capitoli di spesa fino a inizio maggio: le priorità sono i tesserati, poi vengono i procuratori, poi c'è anche l'Iva e quant'altro. La partecipazione della Polisportiva all'assemblea dei soci è la prima uscita pubblica dei nuovi organi appena insediati, primo appuntamento di una serie in cui andranno affrontati anche i temi del settore giovanile e della convenzione per l'uso del palasport (e non solo).

Già raccolta una somma che rende merito alla capacità della gente di spendersi per la Mens Sana, al complimento degli obiettivi dell'Associazione mancano ora almeno 30-40mila euro. Attorno a venerdì è stato attivato il conto PayPal per i pagamenti online, utile per raccogliere così ulteriore denaro: ha già fruttato un migliaio di euro senza che ne anche fosse data notizia della sua esistenza. E' lo strumento ideale per catalizzare un'ultima nuova ondata emotiva capace di diventare virale via web, di cui i video cominciati a girare parevano un'anticipazione, prima che l'attenzione al campo per il finale di stagione prendesse il sopravvento.

E poi c'è il lavoro del Consorzio, che sconta un ritardo di circa tre settimane sulle ambizioni di tabella di marcia stilate. Lo slittamento a fine maggio del momento in cui poter tirare le somme per il futuro impone di accelerare i tempi su un altro fronte, e avere entro allora anche i dati su quello che vorranno fare i co-sponsor, ovvero Dpi, Conad e Rete Ivo, che presi complessivamente quest'anno hanno portato circa 200mila euro. Sono stati un bel punto fermo per la costruzione di questa stagione, lo sarebbero anche per la prossima, sommato magari intanto a una trentina di quote del Consorzio  per cominciare a immaginare un futuro già oggi (e proseguire anche dopo il lavoro di coinvolgimento delle aziende).

Il Consorzio non sarebbe a mani vuote, forte secondo quanto risulta di una serie di lettere di intenti, una quindicina circa, di aziende "normali", la base del futuro organismo, e altre 4-5-6 aziende di peso: i nomi usciranno quando decideranno di uscire, ma si va dal dolciario alla diagnostica, passando per chi nello sport c'è già, come fornitore, o come proprietario di altre realtà sportive del territorio. Non che esistano consorziati di Serie A e di Serie B, ogni quota è uguale e vale 5000 euro annui (poi ci sarà chi ne compra una e chi cinque), ma avere all'interno aziende importanti è un messaggio anche agli indecisi sull'orizzonte del progetto.

A questo scopo all'interno del Consorzio si fa strada tra le altre cose l'obiettivo dell'ingresso anche dei presidenti delle associazioni di categoria a titolo personale con le proprie aziende. Con lo scopo che resta in piedi di acquisire la maggioranza delle quote (è la condizione per consorziarsi che gli imprenditori richiedono nella lettera di intenti) al momento in cui a fine stagione il ripianamento delle perdite (spalmabile su tre anni nella gran parte che potrebbe essere di natura fiscale) porterà a un nuovo azzeramento del capitale e alla redistribuzione formale delle quote.


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