Un mese e mezzo fa fu un appuntamento analogo a rendere di dominio pubblico la crisi di liquidità esplosa nel giro di qualche giorno (ma già matura evidentemente in quei giorni) nelle dimissioni in massa del cda e dell'allarme pubblico sui conti del club. Un mese e mezzo dopo ci sono da versare altri trentamila euro. L'Associazione "Io tifo Mens Sana", ora però in parte sovrapponibile alla Mens Sana Basket visto che i suoi rappresentanti compongono per due quinti il nuovo cda della società, ha deciso di affrontare la situazione così.
In allegato, l'invito alla Polisportiva Mens Sana al pagamento della 5^ RATA FIP ..... Non vogliamo 3 punti di penalizzazione
Pubblicato da Io tifo Mens Sana su Sabato 12 marzo 2016
E ora che succede?
Da una parte è possibile che non sia il massimo dell'eleganza, del buon gusto e del fair play rendere di dominio pubblico una lettera tra due parti in trattativa, l'Associazione e la Polisportiva. Dall'altra, è nelle cose che possa essere così quando c'è di mezzo un ente come l'Associazione che ha promesso ai suoi aderenti la trasparenza totale su ogni mossa (finché non si rivelerà un'utopia, come altre esperienze), e comunque - se proprio il rapporto va messo in piazza - rendere di dominio pubblico una missiva rispettosa e formalmente ineccepibile è sempre più politicamente corretto che lasciarsi andare in pubbliche riunioni a uscite sulla controparte come minimo indelicate.
I fatti: entro lunedì vanno pagati questi 30mila euro. I soldi si potranno ancora versare entro sette giorni, ma con una maggiorazione di 2mila euro. I soldi si potranno ancora versare entro due settimane, ma con una maggiorazione di 2mila euro e 3 punti di penalizzazione in classifica. I soldi si potranno ancora versare oltre le due settimane di ritardo, ma con la pena a quel punto inevitabile dell'esclusione dal campionato.
Si è messo in conto di dover pagare i 2000 euro di interessi per onorare la rata nel giro di un'altra settimana, a meno di miracoli. I miracoli sono che la Polisportiva entro la scadenza versi il denaro. E' un miracolo perché la Polisportiva ha fissato una Giunta... per martedì, il giorno dopo la scadenza. Ammesso e non concesso di volersi venire incontro, difficilmente succederà senza passare dalla Giunta. L'idea che se ne occupi la casa madre resta valida anche dopo la scadenza, aggiungendo alle tasse i 2000 euro di interessi.
I soci hanno respinto venerdì sera l'idea che ad anticipare il denaro sia l'Associazione, che ancora non è entrata nel capitale sociale. Ma si sono detti disponibili a farlo solo dopo aver raggiunto un accordo scritto con la Polisportiva per la cessione delle quote. E' anche l'occasione per scoprire che l'Associazione conta di raggiungere il risultato (l'accordo) entro la settimana che viene, diciamo entro venerdì, dunque compatibilmente con l'idea di prendersi una settimana in più ma comunque prima di diventare punibili con la penalizzazione. Sarà anche la settimana in cui il Consorzio comincerà a stringere gli accordi con gli imprenditori, le cui iscrizioni da 1500 euro a testa potranno tornare utili per la chiusura dei bilanci a giugno con contestuale ingresso del Consorzio nel capitale.
Tornando a fare un passo indietro, che sia la Polisportiva a onorare questa scadenza potrebbe essere il necessario punto di incontro tra la dichiarazione della casa madre di non poter spendere ancora (anche se la Giunta di martedì ha lo scopo anche di interrogarsi su altri interventi possibili) e le richieste da parte dell'Associazione, che si era rivolta alla Polisportiva per trovare gli 80mila euro mancanti per completare la chiusura della semestrale, o anche per partecipare insieme a questa parte di esborso. Pagare le tasse federali sarebbe un tipo di intervento analogo per valore.
Perché si possa fare, serve da una parte che la casa madre riesca a raschiare da qualche parte ulteriori risorse rispetto a quelle emerse (ha messo con misure varie di cassa o di bilancio 220mila euro, ha senso dedurre che entro i 300mila euro si possa ancora ragionare), dall'altra serve che l'Associazione accetti stavolta sul serio che sarebbe l'ultimo intervento proveniente dalla controparte, chiudendo lo stato di negoziazione permanente e riconoscendo fin dove può arrivare uno e da dove in poi deve farcela l'altro. Per poter chiudere così in settimana l'accordo tra le parti su queste basi. Equilibrismi.
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