Sono passare ormai circa tre settimane da quando con un paio di firme e un paio di assegni circolari da poco più di duemila euro ciascuno è stata creata la scatola, che adesso va riempita. Subito dopo Pasqua ci sarà la riunione per partire, e la strutturazione operativa (gli uomini che andranno in giro) sarà figlia di chi a questa riunione si dimostrerà più adatto al compito. Di supporto, come detto fin troppe volte, ci sarà un sito a due livelli, che presenterà l'iniziativa in forma sintetica ma anche in forma più approfondita per chi dimostrerà interesse.
Una parte del lavoro è quello già intrapreso con le associazioni di categoria, in attesa che quel primo contatto porti finalmente riscontri reciproci. Dall'appoggio e condivisione di questi interlocutori - che quantomeno a livello teorico potrebbero aver a cuore il lancio di iniziative private, perché si inneschi un circolo virtuoso - il Consorzio si aspetta solo che comunichino ai propri associati la validità dell'iniziativa, informandoli su cosa si sta facendo e lasciando poi che siano naturalmente le singole aziende a valutare se intervenire, passando anche per eventi informativi a loro dedicati (e ancora più strutturati rispetto a quelle che ci sono stati al Garden).
Un'altra parte del lavoro è quella dei contatti "one to one" andando a lavorare sui nominativi che hanno già dimostrato interesse. Al di là dei numeri (si parte come noto già da 10-15 aziende), sarà importante avere subito adesioni che facciano da traino, a cui le altre possano seguire per emulazione (e viene in mente quanto si sia parlato dei presenti alla famosa riunione del Garden). E' sotto gli occhi di tutti, sulla sponda dell'Associazione, che effetto da catalizzatore e di immagine abbia fatto da subito la partecipazione ai lavori di un personaggio di spessore come Emilio Tonini. E un giro dalle banche, a cui evidentemente chiedere quote multiple, potrebbe già essere un buon punto di partenza.
L'ambizioso obiettivo di puntare anche a Siena sui numeri raggiunti dai consorzi di Varese e di Trento serve per tenere alta l'asticella, molto alta, tanto più non sapendo come finirà il lavoro di raccolta dell'Associazione. L'idea è partire in tempi rapidi, diciamo entro metà maggio, quindi un mese e mezzo, a capire dove si può arrivare, per cominciare a organizzare bene la stagione futura ma prima ancora far fronte al presente. Ogni diffidenza è quantomeno sensata nella misura in cui finora è tutta teoria, quindi al momento si parla di niente. Tutti hanno voglia di credere a qualcosa: darglielo è un dovere morale.
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