Il precampionato, soprattutto nelle prime fasi, non è la verità rivelata. Le avversarie sono state di livelli molto diversi e in una fase della stagione così precoce che le indicazioni non possono aver avuto attendibilità totale. L'organico praticamente non è mai stato al completo. Ma un'idea di quanti punti questa squadra abbia nelle mani è già ipotizzabile sulla base dei ritmi a cui gioca, soprattutto dopo l'arrivo (anche se con inserimento ancora embrionale) di Roberts.
La Mens Sana fin qui ha dimostrato di saper giocare (e vincere, ma questo adesso conta meno) partite ai 60 punti come con Chieti (64-63) e partite agli 80 punti come con Pistoia (87-85). Anzi, fin qui più agli 80 punti che ai 60, visto l'82-66 con Roseto e il 78-54 con Livorno, senza dimenticare che una era decimata e l'altra di categoria inferiore. La media di punti fatti fin qui è 77.75, per quello che può contare. Più omogeneo il quadro dei punti subiti, per provare a farsi un'idea dei ritmi gara della Mens Sana, e dei punti che serviranno dall'altra parte del campo per vincere le partite.
Fin qui i biancoverdi hanno subito 67 punti di media. Se si toglie la partita con l'avversaria di categoria superiore, Pistoia, la media punti subiti scende a 61. Negli avversari c'erano assenze e attacchi ancora da costruire, l'attendibilità va presa con le molle. Ma un'indicazione c'è, e va nella direzione su cui pare aver spinto coach Ramagli finora: per gambe fresche, mestiere, caratteristiche individuali o altro, nel roster ci sono abbastanza giocatori perché l'identità di questa squadra nasca in difesa. Che significa che dall'altra parte avere una settantina di punti nelle mani potrebbero essere una buona base di partenza. Si fa per parlare, ma al momento già se ne segnano di più.
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