Non si sa ancora chi ci sarà nella nuova Mens Sana, si sa per certo chi non ci sarà. Paolo Paci ha appena salutato Siena via web, come commiato dopo la stagione in biancoverde. Luca Pignatti e Sebastian Vico sono già stati annunciati dalla loro nuova società, Forlì, in un intreccio di luoghi che li riporterà per una stagione intera nel palazzo che li ha visti festeggiare la promozione mensanina. "Non è tempo per noi", crudo ma realistico: lo scopo del roster della Mens Sana della scorsa stagione non era costituire l'ossatura della squadra del futuro, ma compiere una missione che non si poteva fallire.
E' stata una missione vincente e vinta. Onore e gratitudine. E' per arrivare a questo risultato col minor margine possibile di errore che si è costruito un roster di categoria superiore, non per portarselo dietro in un campionato che oltretutto sarà (ed è una fortuna, mica una iattura) non una ma due categorie superiori almeno nelle sue punte di eccellenza. Se c'era qualcuno da poter confermare anche nello scenario non peregrino di un A2 da vivere tutto l'anno in lotta per la salvezza, le partenze di questi giorni ne hanno tolti via almeno la metà dei candidati.
Ma non era questo il piano A, forse della società, sicuramente di una crescita logica. Quella dell'anno scorso era una squadra "usa e getta", a cui chiedere di fare UN lavoro con uomini che si sapeva che erano in grado di farlo molto meglio di tanti altri. Sarebbe stato meno opportuno parlarne a stagione in corso, anche per non tarpare le ali alle ambizioni di riconferma che potevano dare una spinta aggiuntiva (e, come detto, riconferme non erano escluse a priori).
Ma era in un certo senso quello che nel football si chiama lo "special team", la formazione per le situazioni speciali. Una gruppo in missione, costruito per quella missione appunto, per quella categoria, per quell'obiettivo. Cambiando la categoria e cambiando l'obiettivo, sarebbe stato comunque difficile ripartire con la stessa idea di squadra. Banale. Essere durati un solo anno, onorato non fallendo la missione che al primo colpo avevano fallito tutte le altri nobili decadute del nostro basket, non impedirà ai giocatori di quest'anno di occupare un posto speciale nei libri di storia della Mens Sana. La gratitudine eterna e l'emozione complice di aver vissuto insieme un'annata unica.
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