Scelta è la parola giusta, tanto più in questa situazione auspicabilmente provvisoria di budget ridotto. Con risorse contingentate, la priorità non è stata investirle per un dividendo immediato, giocatori sicuri per capirsi, ma si sono investite per il futuro, per un'idea, un progetto, una visione. E' un rischio, una decisione potenzialmente impopolare, perché in caso di difficoltà sarebbe questa scelta a essere messa in discussione
Opinione personalissima: è un rischio che va sostenuto, appoggiato, condiviso, oggi in tempi non sospetti e poi quando potrebbe essere messo alla prova dai risultati. Pochissimi ormai lo fanno, vivendo alla giornata del giocatore giusto in quel momento per sbarcare il lunario del proprio obiettivo, ma senza progetti di lungo termine, senza un'impronta tecnica che caratterizzi un club. E' quello che rende la Serie A così arida. La Mens Sana ha fatto una scelta opposta, la scelta di chi ha idee.
Puntando sullo staff tecnico, la Mens Sana non ha scelto l'amministrazione estemporanea del presente ma la costruzione, la programmazione del futuro, stabilire oggi il linguaggio tecnico a cui si chiederà di essere di successo nel giro di questo triennio, anche se significherà un presente meno comodo, come minimo. Si è deciso di prendere un giocatore in meno, o meno forte, per inseguire questa idea: gente che non va in campo, ma che moltiplica il valore di chi in campo ci va.
Chissà, forse con uno staff del genere alcuni giocatori potranno arrivare col lavoro in palestra a quel livello che di partenza che altri cercano già pronto sul mercato. E potranno diventare una ricchezza, una "plusvalenza tecnica" della Mens Sana. Poi magari potrebbero anche arrivare risorse per ambizioni più alte, e a quel punto ci si troverà già in casa uno staff tecnico come minimo all'altezza del roster. E magari di nuovi obiettivi. Magari.
Puntando sullo staff tecnico, la Mens Sana non ha scelto l'amministrazione estemporanea del presente ma la costruzione, la programmazione del futuro, stabilire oggi il linguaggio tecnico a cui si chiederà di essere di successo nel giro di questo triennio, anche se significherà un presente meno comodo, come minimo. Si è deciso di prendere un giocatore in meno, o meno forte, per inseguire questa idea: gente che non va in campo, ma che moltiplica il valore di chi in campo ci va.
Chissà, forse con uno staff del genere alcuni giocatori potranno arrivare col lavoro in palestra a quel livello che di partenza che altri cercano già pronto sul mercato. E potranno diventare una ricchezza, una "plusvalenza tecnica" della Mens Sana. Poi magari potrebbero anche arrivare risorse per ambizioni più alte, e a quel punto ci si troverà già in casa uno staff tecnico come minimo all'altezza del roster. E magari di nuovi obiettivi. Magari.
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