Antonio Gambolati e Massimiliano Sanna erano già i giocatori più importanti di Cecina e sono cresciuti ulteriormente quando il gioco si è fatto duro (ma non durissimo, visto il cappotto sia nei quarti che in semifinale). Accanto a loro è cresciuto Giovanni Bruno. Guarda un po', i tre giocatori più esperti, sicuramente i meno giovani (due di quasi 34 anni e uno di 27), dell'organico di Federico Campanella.
I numeri non sono tutto, soprattutto in una squadra che gioca di sistema e non come somma delle individualità, e in cui oltre alle cifre pesa l'impatto fisico e gli accoppiamenti, come per la prossima avversaria della Mens Sana in finale playoff. Ma qualcosa si può provare ad azzardare anche solo su questa base.
I playoff vissuti col vento in poppa da Cecina, che sia per il suo momento di forma o per lo scarso livello di chi c'era di fronte (Bottegone e Varese), sono già nell'incremendo di alcune cifre di squadra: da 75.2 a 77.6 punti segnati di media, dal 34 al notevole 37% da tre, da 15.8 a sole 13.4 perse di media. Il crollo dei falli (da 23.4 a 20.8 i commessi, da 23.6 a 21.2 i subiti) e annessi (da 23.8 a 21 liberi tirati) non testimoniano in realtà a favore della competitività delle partite giocate.
Tornando alle individualità: Sanna era la prima bocca da fuoco a 13.6 punti di media, e si è confermato nelle cinque partite di playoff a 16.4, passando da 26' a 30', da 9.2 a 13.4 tiri totali, dal 47% al 57% da due, e non guasta anche da 5.5 a 6.6 rimbalzi. Gambolati era il secondo realizzatore a 12.4 di media ed è salito a 13.8 perché è salito dal 37 al 75% da tre (e parliamo del centro), e tira meno da due (da 7.3 a 5.8) solo perché subisce più falli (da 2.8 a 4). Le gerarchie che già c'erano si sono rinforzate, con Fratto leggermente sceso di colpi (da 10.1 a 8.4 punti, tirando un paio di volte in meno a partita), e c'entreranno anche le avversarie.
Laddove sono un po' cambiate le gerarchie è sul perimetro: Rossato dalla panchina ha perso minuti (da 23'30" a 20') e produzione (da 9 a 7 punti), ma soprattutto è Caroti a essere sceso da 10.6 a 6.2 punti e da 30' a 25', crollando dal 44% al 18% da due. Sull'altro piatto della bilancia però - come detto - sale Bruni: da 9 a 11.6 punti di media pur giocando meno (17'40" invece di 21') ma di fatto principalmente grazie all'ascesa dal 31% al 43% da tre.
Cosa vuol dire tutto questo? Sono cambiati i protagonisti? O c'è invece da aspettarsi che Fratto e Caroti, che con la Mens Sana hanno fatto abbastanza bene, tornino ai loro livelli portando una marcia in più? Questi sono gli stati di forma al momento, e la lunga sosta fa già abbastanza per annacquarli, poi - banalità, pardon - bisogna vedere cosa ne resterà a contatto col ritorno in campo e con le scelte tattiche di entrambe le squadre. Ma intanto è un punto di partenza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
gli argomenti
altre senesi
(76)
Anichini
(69)
Asciano
(34)
associazione
(64)
avversari
(138)
Awards
(1)
Bagatta
(8)
baskin
(1)
Binella
(16)
C Gold
(79)
C Silver
(32)
Cappelli
(6)
Catalani
(3)
Chiusi
(25)
città
(19)
Coldebella
(2)
Colle
(38)
Comune
(28)
consorzio
(72)
Costone
(279)
Costone femminile
(15)
Crespi
(8)
Cus
(1)
De Santis
(2)
Decandia
(1)
derby
(24)
Eurolega
(2)
ex
(49)
Finetti
(1)
fip
(5)
Fortitudo
(1)
Frati
(1)
Frullanti
(311)
giovanili
(41)
Grandi
(46)
Griccioli
(12)
inchiesta
(72)
infortuni
(5)
iniziative
(5)
Legabasket
(1)
Libero basket
(1)
Lnp
(35)
Macchi
(32)
Maginot
(1)
maglia
(7)
Mandriani
(17)
Marruganti
(20)
Mecacci
(19)
media
(13)
Mens Sana Basket
(153)
mercato
(93)
Minucci
(28)
Monciatti
(16)
Moretti
(3)
Nba
(3)
pagelle
(8)
palazzetto
(11)
Palio a Canestro
(1)
personaggi
(19)
Pianigiani
(4)
Poggibonsi
(31)
Polisportiva
(65)
ramagli
(19)
Ricci
(21)
riposo
(2)
Salvadori
(183)
Serie A
(3)
Serie D
(33)
Sguerri
(22)
silver
(1)
società
(92)
sponsor
(31)
statistiche
(107)
storia
(71)
sul campo
(880)
Tafani
(11)
tecnica
(3)
tifosi
(113)
titoli
(21)
trasferte
(22)
Virtus
(319)
Viviani
(3)
Nessun commento:
Posta un commento