La prima sconfitta in questa nuova vita in Serie B, e per questo in quel momento la più bruciante. E una delle vittorie più risicate dell'anno al PalaEstra (dove però c'è anche chi - Piombino - ha fatto anche meglio, venendo a vincere). Sono stati i confronti diretti, prima della classifica a delineare Cecina come la principale avversaria della stagione della Mens Sana, sul piano tecnico. Due partite distanti, non solo nel tempo ma anche nei contesti tecnici in cui arrivarono (a novembre e a febbraio), che però vale la pena riprendere in mano, perché non è detto che tutto sia ormai inattendibile.
Il punto in comune è la lunga pausa che fa da introduzione alla sfida: c'era per la Mens Sana il turno di riposo in campionato, prima di Cecina, ma se è stato un problema all'andata (lo è stato? forse più i cambiamenti di ritmo della giornata di gara), poi al ritorno si è imparato a non farlo essere più un problema. Stavolta si arriva all'incrocio dopo un lungo silenzio agonistico per entrambe, non solo per la Mens Sana. E sarà stata la quiete prima di una tempesta fatta di partite ogni due giorni, una mitragliata.
All'andata, dopo la trasferta vietata ai tifosi e la cacciuccata, vinse la difesa di Cecina, un impatto fisico che annacquò la qualità mensanina prima dei demeriti biancoverdi, percentuali leggermente più basse quanto basta perché fossero gli episodi a decidere: crollati a -9 a un minuto dalla fine e poi tornati a -2 con un 7-0 in 20', salvo poi da lì in poi non segnare più. Fu l'impatto con una squadra che ha Fratto e Gambolati a sdoganare definitivamente la necessità di un giocatore a roster come Sergio (o come Fratto stesso...). Pignatti, Chiacig e Vico furono i migliori per le cifre, ma con la sensazione vera che a tutti in campo fosse rimasto qualcosa di inespresso quel giorno. Brava Cecina.
Al ritorno il riscatto. Cancellate le psicosi (sull'avversaria, sul turno di riposo, ecc...), ecco cambio di passo soprattutto sul piano della personalità: rialzandosi dal brutto -9 a 12' dalla fine, rientrati - tra le altre cose - con la difesa, Chiacig, Panzini e i tiri liberi. Come all'andata a parti invertite, il punteggio finale racconta solo in parte cosa è andato o non andato. Era un bel test in vista dei playoff, cioè in vista proprio della finale che arriva adesso. Era un test anche per dimostrare di saper vincere le partite importanti (e lo era, perché ci si giocava il primo posto), più del come vincerle.
Sono state due partite per certi versi molto diverse, segno che anche in questa serie potranno essere tre, quattro, cinque partite di nuovo molto diverse. Che poi è anche normale. Ma significa che la varietà di soluzioni è una ricchezza. Che appartiene a entrambe. Banale ma vero: sarà decisivo saperle gestire.
Gli altri post di avvicinamento alla finale:
- Lo stato di forma di Cecina
- Lo stato di forma della Mens Sana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
gli argomenti
altre senesi
(76)
Anichini
(69)
Asciano
(34)
associazione
(64)
avversari
(138)
Awards
(1)
Bagatta
(8)
baskin
(1)
Binella
(16)
C Gold
(79)
C Silver
(32)
Cappelli
(6)
Catalani
(3)
Chiusi
(25)
città
(19)
Coldebella
(2)
Colle
(38)
Comune
(28)
consorzio
(72)
Costone
(279)
Costone femminile
(15)
Crespi
(8)
Cus
(1)
De Santis
(2)
Decandia
(1)
derby
(24)
Eurolega
(2)
ex
(49)
Finetti
(1)
fip
(5)
Fortitudo
(1)
Frati
(1)
Frullanti
(311)
giovanili
(41)
Grandi
(46)
Griccioli
(12)
inchiesta
(72)
infortuni
(5)
iniziative
(5)
Legabasket
(1)
Libero basket
(1)
Lnp
(35)
Macchi
(32)
Maginot
(1)
maglia
(7)
Mandriani
(17)
Marruganti
(20)
Mecacci
(19)
media
(13)
Mens Sana Basket
(153)
mercato
(93)
Minucci
(28)
Monciatti
(16)
Moretti
(3)
Nba
(3)
pagelle
(8)
palazzetto
(11)
Palio a Canestro
(1)
personaggi
(19)
Pianigiani
(4)
Poggibonsi
(31)
Polisportiva
(65)
ramagli
(19)
Ricci
(21)
riposo
(2)
Salvadori
(183)
Serie A
(3)
Serie D
(33)
Sguerri
(22)
silver
(1)
società
(92)
sponsor
(31)
statistiche
(107)
storia
(71)
sul campo
(880)
Tafani
(11)
tecnica
(3)
tifosi
(113)
titoli
(21)
trasferte
(22)
Virtus
(319)
Viviani
(3)
Nessun commento:
Posta un commento