Il pericolo scampato e il pericolo che resta. Non che la Mens Sana debba temere qualcuno più di sé stessa, e ripeterlo per contestualizzare diventa anche stucchevole, ma ai playoff esistono anche le avversarie, esiste anche l'ansia da prestazione, esiste anche un clima diverso. E i risultati di gara-uno di questi quarti di finale, nel girone della Mens Sana e negli altri, lo dimostrano.
Lo dimostra lo scivolone interno di Valsesia. Terza in classifica a fine regular season. Secondo alcuni, a onor del vero, senza grossi valori tecnici a spiegarne veramente l'exploit. Aveva, in linea di massima come la Mens Sana, snobbato l'ultima partita di stagione regolare con Torino. Sapeva che si sarebbe trovata di fronte ai playoff l'avversaria peggiore, Varese, che non vinceva in trasferta da gennaio, ma che in stagione aveva già vinto a Borgosesia all'andata e l'aveva brutalizzata sotto un +44 al ritorno. I piemontesi erano in controllo già sul +13 dopo 8' e ancora a +4 a metà quarto periodo. Ma da lì in poi sono riapparsi gli spettri, sotto forma di un 14-1 negli ultimi 4' di partita: 70-79 e a un passo dal baratro sullo 0-1.
Tralasciando la vittoria di Catanzaro in casa di Pescara nel Girone D e quella dell'Eurobasket Roma a Senigallia nel Girone C, comunque sfide equilibrate quinta contro quarta, colpiscono ancora di più i due colpi esterni del Girone B, dove è saltato il fattore campo delle squadre che avevano chiuso ai primi due posti il girone più difficile, Cento e Udine!
Se Bergamo a Udine aveva già vinto in stagione regolare (salvo poi chiudere a -10 in classifica), e comunque fare la partita per tutto il secondo tempo non è banale, Cento era 2-0 in stagione su Lecco. La stessa Cento che ha buttato fuori la Mens Sana dalla Coppa Italia con una prova di forza al ritorno (dopo una prova molto meno di forza all'andata). La stessa Lecco arrivata ai playoff da ottava grazie anche al suicidio nelle ultime settimane della Pienne. Certo, ha vinto solo in volata. Ci è arrivata in gran parte grazie a una giornata da 60% da tre. Ma è il bello dei playoff. Soprattutto quando succede agli altri.
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