Il ritorno in campo di questo weekend è per la Mens Sana l'antipasto dei playoff. Prima Livorno, in casa, plausibilissima avversaria nell'eventuale semifinale; tra una settimana la Sangiorgese, al momento nel ventaglio delle possibili avversarie al primo turno.
Già certa del primo posto, lo stimolo a far bene della Mens Sana è evitare di rompere proprio alla vigilia dei playoff il momento di forma che dura da nove vittorie di fila. Con Livorno ci sono gli stimoli di campanile ed extra-tecnici (reminder), e c'è il fatto che ritrovarsi in semifinale dopo aver perso entrambi i precedenti stagionali non vorrebbe dire niente perché si riparte da 0-0, ma aver dimostrato sul campo di essere superiori sarebbe meglio.
All'andata, subito prima di Natale, finì 80-75 una partita sempre fatta da Livorno, con la Mens Sana ferma al 43% da due e al 67% ai liberi con 19 perse (per dire delle recriminazioni), ma decisa nell'ultimo minuto e mezzo, in cui si era entrati sul 72 pari: pesarono una persa e un errore di Parente, più un errore di Ranuzzi, mentre di là Gigena (14) e Venucci (20) la chiudevano dalla lunetta. Fu presa seriamente, ma ancora più seriamente si rivelò l'inizio del tremendo mese da tre sconfitte in quattro partite che pareva scuotere alle fondamenta la stagione della Mens Sana.
Un girone dopo, ci si ritrova, con Livorno in risalita, reduce da tre vittorie di fila che hanno chiuso il suo periodo di crisi, durato cinque tremende sconfitte consecutive. Ha il merito di essere una occasione utile per assaporare anche il gusto di playoff, contro almeno otto uomini veri nella rotazione di coach Daniele Quilici. Parliamo di un gruppo che è il penultimo del girone sui rimbalzi d'atttacco, ma è pur sempre seconda solo a Cecina per falli subiti, terza del campionato per tiri liberi tentati. E quando fa uscire la palla dall'area è ancora meglio, visto il 43% da tre punti.
Una squadra ad alto livello di fisicità dall'ala piccola in su con Mario Gigena, Jacopo Lucarelli e i pivot Persico e Malfatto. Sul perimetro, davanti ai baby Solitto e Orsini, di fianco a Davide Liberati migliori tiratore da tre del girone (43%) la stella è il play Mattia Venucci, secondo migliore del girone per recuperi (2), terzo per falli subiti (6.7) la cui mole di gioco è anche nei 3.5 assist oltre che negli 11 tiri (quanti Gigena, che a 38 anni gioca ancora 27' di media). Non affrontare come si deve una squadra del genere sarebbe una occasione persa.
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