E' bastato parlare del fatto che la Mens Sana era diventata l'attacco più prolifico del campionato (qui), che arriva una partita da 67 punti. In realtà cinque volte in questa stagione ha segnato anche meno (e solo due sono coincise con una sconfitta), e naturalmente i numeri non mentono ma la lettura è sempre questione di punti di vista. Perché naturalmente il +20 su Pavia ha visto anche l'altra metà della luna: quella difensiva.
La preoccupazione a fronte della recente costante crescita dei numeri offensivi era attitudinale: non smettere di affidarsi alla difesa come via maestra per la vittoria. Niente analisi su cosa ha funzionato e perché, solo numeri crudi. Ecco, solo nella debacle del 4 gennaio a Piombino (52-36) Pavia ha segnato meno
in questa stagione dei 47 punti di domenica sera con la Mens Sana.
Ma allora era nel pieno della crisi che ha portato all'avvicendamento in
panchina, stavolta arrivava a Siena sull'onda di cinque vittorie in sei
partite. Come già ricordato, naturale che abbia pesato l'assenza di uno dei giocatori più importanti, Venturelli. Ma il nemico è in casa, il pericolo della Mens Sana è sé stessa, e quando è andata male, è andata male anche se gli avversari avevano delle defezioni. Stavolta no.
E allora forse la chiave non è a quanto è stata limitata Pavia, ma quante volte in stagione la Mens Sana aveva fatto meglio in valore assoluto: solo una volta, cinque mesi fa, era la seconda giornata, il 71-37 interno con Empoli che - pur vendicandosi al ritorno - ha dimostrato nell'arco della stagione un valore sicuramente inferiore a quello di Pavia, e adesso è ultima in coabitazione con Torino e Mortara. Al netto di tutto, è importante tornare a vincere anche così: ai playoff sarà più probabile che servano partite con questi ingredienti.
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