La Coppa Italia non era un obiettivo, l'obiettivo stagionale della Mens Sana non è a marzo ma a giugno: la promozione in Serie A2. Fino ad allora le valutazioni sulla stagione restano aperte. Ma in questo weekend riminese di festa del basket, guardare solo da fuori brucia. Non è una notizia di oggi, il quadro della Final Four è noto da settimane, ma riguardarlo in questo momento rimette il dito nella piaga di quel terribile terzo quarto casalingo con Cento. Perché?
Perché il girone D ha mandato la sua capolista, Agropoli, il girone C ha mandato Palestrina, ma se il girone A non ha mandato nessuno e il girone B ha mandato due squadre è per demerito della Mens Sana (e per merito di Cento). Più che a Livorno, arrivata ai quarti da seconda contro Montechiari prima, è la Mens Sana prima della classe a mancare all'appello.
Anzi, a guardare il quadro, la Mens Sana è l'unica prima in classifica della Serie B a non essere presente a Rimini: lo sono ancora Agropoli e Palestrina nei rispettivi gironi, nel B lo era Montichiari a fine andata e lo è Cento oggi. E' questo a rendere l'idea che, anche se questa Coppa non era un obiettivo, non andarci ha messo la Mens Sana un po' in debito con le aspettative. Una spinta in più per un finale di stagione già orientato a obiettivi anche più importanti.
Ragionare su partite singole o anche su scontri andata-ritorno non è il Vangelo, certe valutazioni sono più complesse, e da qui a maggio-giugno questi precedenti saranno ancora meno attendibili. Ma osservare da fuori questa competizione è la miglior analisi comparata possibile del "meglio" espresso da ognuno dei gironi di B, un libretto delle istruzioni per le partite che la Mens Sana ha l'obiettivo di arrivare a giocare a fine stagione, compresi i playoff.
Nessun commento:
Posta un commento