Non fosse per quel drammatico terzo quarto del ritorno con Cento, e considerando tollerabili in un periodo di stabilizzazione i balbettii di alcuni altri frangenti in queste settimane, alla partita di questo weekend con Varese si chiederebbe di chiudere come si deve il periodo (7 partite in 23 giorni) che avrebbe dovuto restare fissato come quello della ripartenza della Mens Sana. Adesso è molto più difficile vederla così. Ma se proprio si vuol lasciare aperta la finestra della possibilità che con Cento sia stato un incidente di percorso (lo strullo che l'ha detto sono io) bisognerà vederlo da subito, da Varese. Un'avversaria da rispettare per tanti motivi.
La sfida dell'andata era all'epoca la trasferta sul campo di un'aspirante sfidante, che ora si è consolidata al quinto posto, ed è capace di grandi picchi nel bene e nel male. Solo nel 2015 è stata capace di perdere in casa con Oleggio e Mortara, di 27 a Monsummano, ma poi anche di vincere a Livorno e con Piombino di 27. E' la squadra che segna più punti (75.3), dà più assist (15.2), quella che perde meno palloni (12) e quella che ne recupera di più (8.8), lavorando cioè sul numero di possessi. All'andata anche a +10 prima di essere ripresa a 5' dalla fine e poi superata al 38', la Mens Sana la vinse chiudendo da lì in poi la saracinesca e con tre triple in fila di Parente (al primo exploit stagionale), Ranuzzi e Panzini. Allora la Robur et Fides aveva in Federico Bolzonella il miglior realizzatore del campionato, oggi avrebbe avuto nell'ala Luca Matteucci (18 di media) il terzo scorer del girone.
Saranno sfide cruciali anche quella tra una settimana in casa con Cecina e quella successiva al ritorno dal turno di riposo sul campo di Valsesia. Ma prima c'è questo filotto da chiudere. L'approccio contro una delle 4-5 avversarie più interessanti proposte dal girone dirà intanto se toccherà riabituarsi a questo stato di allarme permanente di una piazza inquieta di fronte a criticità attese e non attese, oppure se si potrà tornare a normalizzare il discorso e ricominciare a parlare di basket per il gusto di trovare spunti interessanti, e non più per recriminare su considerazioni che a parole sembrano banalissime.
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