Sembra passata una vita da quando per la Mens Sana si parlava di limitazioni alle trasferte. L'episodio più indigesto è stato Cecina (qui), quello più "buffo" a Varese (qui), quello "mancato" Livorno (qui), più altre volte in cui la collaborazione delle società avversarie è stata apprezzabile. Ai tempi uno dei parametri per cercare di capire la sensatezza di quelle misure era paragonarsi con il trattamento riservato alla Fortitudo (qui). E' arrivato il momento di aggiornare quei parametri.
Per la trasferta a Udine, il prefetto friulano ha disposto il divieto di vendita dei biglietti ai residenti in Emilia Romagna (qui), il cui motivo pare risieda negli scontri a margine della partita tra Cento (gemellata con la Fortitudo) e Udine, causando la reazione della F scudata (qui). La Fortitudo ha minacciato azioni legali (qui) mentre la Fossa dei Leoni, a differenza del precedente con Lucca, ha deciso (qui) di non salire a Udine ma di caricare la squadra prima della partenza. Ma i tifosi della F hanno il merito di spingere più in là il discorso, chiedendosi: e se il divieto si ripetesse ai playoff?
Il tifo è uno dei fattori delle partite. Vietarlo, anche in parte, altera la regolarità del campionato. Farlo nel momento in cui la stagione si decide (i playoff) sarebbe di una gravità senza ritorno. Non è più un problema che riguarda la Mens Sana, anche per le iniziative di contorno positivamente messe in atto (a proposito: non è che sono finite un po' nel dimenticatoio, vero?). Ma, tolta Valsesia, le prime tre avversarie della Mens Sana, quattro considerando Piombino, sono realtà con cui ci sono state o si sono considerate limitazioni alle trasferte... Magari è bene restare vigili anche su quello che sta succedendo altrove.
Nessun commento:
Posta un commento