venerdì 13 febbraio 2015

La quadratura del cerchio con Biagio Sergio

Alla Mens Sana mancava un giocatore: il cambio di Luca Pignatti. E in questa direzione si è deciso di intervenire, con lo sforzo economico del club nel reperimento di risorse aggiuntive allo scopo. Biagio Sergio giocherà domenica la sua ultima partita con il San Michele Maddaloni, dove era arrivato in estate: è uno scontro diretto contro Monteroni, che è a +2 in classifica. Viste le caratteristiche, Sergio ha le credenziali per essere il giocatore giusto per la Mens Sana. Ecco perché.

La Mens Sana cercava un giocatore di categoria, di mestiere, con tiro da tre. Sergio lo è: 28 anni, 200 centimetri, può dare il cambio a Luca Pignatti. Ma può anche giocargli di fianco, assecondando la leggera evoluzione tecnica che la Mens Sana ha imboccato. Era un ruolo emerso come sensibile per un possibile intervento sia sul piano tecnico (qui) che come polizza di assicurazione in caso di problemi (qui). Anche a prescindere dall'impossibilità ormai conclamata di arrivare a Fratto, il modo in cui Sergio interpreta il ruolo rende la scelta di Marruganti particolarmente calzante, sulla carta.

Come detto, il tiro da tre non manca: l'anno scorso a Vasto, su 10 tiri che si prendeva, 5.6 erano da oltre l'arco, con il 33% (1.8 segnati; quest'anno a Maddaloni, su 11.5 tiri totali, 6.7 erano da oltre l'arco, con il 32% (2.2 segnati). Nella Mens Sana fanno meglio solo... Ranuzzi (40%) e Pignatti (37%). Nessuno si aspetta l'uomo da 14.1 punti (con 11.5 tiri appunto) e 9.5 rimbalzi che Sergio era a Maddaloni, squadra settima in classifica nel Girone D con 10 vittorie e 8 sconfitte. Anche se naturalmente nessuno pone limiti alla provvidenza.

Piuttosto, ci si aspetta di partenza un giocatore da 15-20 minuti. Una parte consistente quando rifiaterà Pignatti, che stava giocando 33 minuti di media e la cui unica alternativa non sarà più lo spostamento nel ruolo di Ranuzzi. Un'altra parte di minuti, appare logico, attingendo dalla rotazione dei pivot (dove Paci sta giocando 16'30" e Chiacig 23'30"). Naturalmente dando per assunto che il nuovo arrivo abbia chiaro come ci si cala in un gruppo che ha già degli equilibri, e di doverlo fare come contributo a chi c'è già. Ma anche portando nuove opportunità tecniche che Mecacci ha saputo scorgere, terreno fertile per lo sviluppo che dovrà portare questa squadra alla maturazione.

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