Le prime parole di Biagio Sergio, presentato ufficialmente questa mattina come acquisto di metà stagione della Mens Sana: "Sono nuovo a questo tipo di esperienza. Non ho mai giocato in un sistema e in una squadra così importante. Cercherò di essere da subito a disposizione della società, dell'allenatore, dei compagni. Cercherò di entrare in punta di piedi, cercherò di dare il mio migliore apporto possibile a seconda delle condizioni che si prospetteranno". Sembrano banali, forse lo sono. O forse invece sono dichiarazioni di intenti da leggere.
Una delle incognite dell'arrivo del nuovo lungo mensanino era legata al suo impatto su chi c'era già. E' stato peraltro preso perché quest'impatto ce l'abbia, altrimenti si sarebbe deciso di restare come si era. Giusto così. Ma è evidente che i suoi 15-20 minuti andranno tolti ad altri. Ed è evidente che la sua capacità di giocare non solo al posto di Pignatti (non lo si chiederà più a Ranuzzi) ma anche al suo fianco (è un valore aggiunto, mica un problema!) inciderà sul ruolo di pivot. Ruolo in cui c'era già stata l'inversione nelle rotazioni tra Paci e Chiacig, a motivo della diversa funzionalità tecnica della loro presenza (e dei quintetti che li comprendono). La Mens Sana va in quella direzione.
Le parole non sono fatti, non ancora: quelli si vedranno in campo. Ma sono impegni presi. E Sergio ha dimostrato da subito consapevolezza di doversi inserire in equilibri consolidati, anche se inevitabilmente arriverà a cambiarli. E lo farà con un atteggiamento "in punta di piedi", come ha detto lui e come ha confermato nei toni. Non si è proclamato mago delle soluzioni, ma si è detto nuovo, disponibile, ripetendo continuativamente "cercherò di". Umiltà. Niente di eroico, non c'è notizia, la notizia sarebbe stata in caso contrario. Ma, laddove nell'opportunità tecnica di un innesto importante si poteva vedere il rischio dei troppi galli nel pollaio (peraltro un rischio benvenuto), i primi passi invece sembrano nella direzione giusta.
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