Due giorni alla gara di andata dei quarti di Coppa Italia con Cento ed è tempo di conoscere chi sfiderà la Mens Sana, lasciando invece alla giornata della vigilia la possibilità di completare un inquadramento su cosa significa questa partita e cosa sarà giusto chiedere a questo doppio appuntamento. Primo dato di fatto: a distanza di un mesetto dalla fine dell'andata, è saltato il "meccanismo di incrocio" tra un girone e l'altro, ovvero che la prima di un girone dovesse affrontare la seconda dell'altra.
La Mens Sana ha riconquistato il suo primato del Girone A, dopo averlo perso. Cento è salita vertiginosamente da quel secondo posto traballante (conquistato definitivamente solo all'ultima di andata) all'attuale primo posto di prepotenza, a +2 su Udine e +6 su Montichiari e Bologna. Certo, c'entra l'implosione di Montichiari, che ha perso tre delle ultime quattro gare (una settimana fa proprio a Cento) e ne ha riposata una. E la Fortitudo ne ha perse due su quattro, più un turno di riposo. Ma soprattutto c'entrano le nove vittorie di fila proprio di Cento. Intorno a quali caratteristiche?
Una difesa solida. Per punti subiti la terza meno bucata del girone, con 67.2 punti subiti di media (ne incassano meno solo Udine e Urania) pur essendo la squadra che fa meno falli (17.2). Ed è il secondo attacco più prolifico del girone, 75.9 punti di media, dietro solo alla Fortitudo. Tutto pur essendo la peggior squadra al tiro da tre punti con un brutto 26%, mascherato però da maestri declinando la terza miglior percentuale da due (50%, col picco del 59% del 22enne lungo Sebastiano Bianchi) sul fatto di essere la squadra nel girone che più di tutti tira da due: ha un punto di forza e ci punta, ha una debolezza e riesce a farla pesare meno possibile.
Brava anche a conquistare viaggi in lunetta, Cento sa soprattutto a indirizzare a proprio favore il numero dei possessi. I recuperi sono nella media, ma è la squadra che perde meno palloni di tutto il girone (11.7). E soprattutto è la miglior squadra a rimbalzo, forte non solo del lavoro difensivo ma soprattutto degli 11.6 rimbalzi d'attacco: manco a dirlo, il top del girone. Parliamo chiaramente della squadra al momento più forte nel girone apparentemente più competitivo.
A parte un perimetro con Simone Di Trani e Daniele De Martini, con Paolo Vitali dalla panchina, il dominio a rimbalzo è figlio anche della quantità di corpi vicino a canestro: il più impiegato è il 29enne centro Marcello Carretti, in una rotazione allargata a 8 giocatori veri di cui fanno parte gli altri lunghi Andrea Quarisa e Iris Ikangi. Ma l'insidia maggiore è nella capacità di portare legna in area dei due più importanti giocatori della squadra: accanto ai 14.5 punti con 5.9 rimbalzi del citato Bianchi, il giocatore in cattedra è l'ex Virtus Siena Donato Cutolo, 14.8 punti e 7.4 rimbalzi di media. Un test robusto
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