Non è un obiettivo stagionale. Potrebbe diventare una ciliegina solo col senno di poi, qualora il vero obiettivo stagionale fosse raggiunto, la promozione. Ma intanto la Coppa Italia di Serie B è una tappa intermedia di cui la Mens Sana può sfruttare le caratteristiche uniche, rispetto al percorso di lungo termine con la regular season. Come funziona e (a costo di ripetere idee già espresse) perché è un'opportunità e non una scocciatura?
La Coppa Italia si giocherà con la formula della Final Four il 7 e 8 marzo a Rimini nell'ambito della kermesse organizzata dalla Lnp anche con la Serie A2 Gold e Silver, e la Serie C. Le quattro squadre della Final Four usciranno da un quarto di finale andata (tra il 27 e il 29 gennaio) e ritorno (tra il 3 e il 5 febbraio) incrociando le prime due squadre di un girone alla fine del girone di andata con quelle del girone abbinato.
Il girone A, quello della Mens Sana, si incrocerà con il B. La Mens Sana è praticamente certa, in assenza solo della matematica (dopo la vittoria in casa di Bottegone), di chiudere l'andata al primo posto. Dunque nelle due settimane a cavallo di gennaio e febbraio sfiderà con delle partite infrasettimanali la squadra che chiuderà l'andata al secondo posto nel girone B (della difficoltà a individuare chi sarà ho solo accennato qui).
Perché è un'opportunità? Perché nella maratona di una stagione regolare in cui affermare sulla distanza la propria superiorità, con l'auspicio (complice un calendario più "amico" nel ritorno) di finire per annacquare il peso della singola partita, questa parentesi di Coppa Italia offre la chance unica nella stagione di vivere partite dentro-fuori, con quello che comporta.
Partite ancor più allenanti nell'ottica dei playoff e soprattutto della sperata Final Four promozione di fine anno, rispetto alle partite sofferte che la Mens Sana ha già avuto modo di giocare, tutte vinte meno una, non sempre solo per meriti propri (ma alcune sì). Una palestra per prepararsi, meglio di quanto permetta la regular season, al finale di stagione in cui non si potrà sbagliare.
Giornate storte capitano, non si è immuni dal fatto che possa capitare nelle partite decisive, ma quello che si può fare è farsi trovare pronti per portarla a casa comunque, diversamente, con altre armi. Il roster è pieno di giocatori esperti, accumulare esperienza anche in termini di vissuto comune non potrà che fare bene come gruppo.
Questo è l'aspetto principale. Poi c'è il corollario delle partite ravvicinate: gli impegni infrasettimanali coi quarti, le due partite in due giorni alla Final Four. Anche qui una palestra in vista dei playoff promozione, quando le partite a settimana saranno anche tre (26 e 30 aprile e 3 maggio i quarti; 10, 12, 15, 17, 20 maggio le semifinali; 28 e 30 maggio, 2, 4 e 7 giugno le finali). Una densità di impegni sicuramente presa in considerazione nel rivalutare il reperimento di risorse per implementare l'attuale rotazione, soprattutto nel ruolo di ala.
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