Lo spauracchio (vero? farlocco?) naturalmente è che l’asta NON
vada deserta e ci sia qualcun altro a coprire la richiesta (a che scopo?). Due chiacchiere sulle cifre. A me risultano due lotti da 18mila euro e
uno da 15: più o meno la cifra che fa Piero Ricci. Un’altra cifra: i quasi
80mila euro già spesi dalla Polisportiva per riacquistare materiale vario
(tecnico, arredamento, quello che era negli uffici), il “tutto ciò che
apparteneva alla Mens Sana Basket” che dice Piero Ricci.
(Aperta parentesi,
risulta che non si siano presentati migliaia di creditori, ma quanto raccolto
dal curatore fallimentare sia talmente poco da valutare ora se rivalersi su
qualcuno. Altra parentesi: occhio quando si parla di “investire nella crescita
della Polisportiva sotto tutti i punti di vista”. Novità a breve?)
Tornando alle coppe, un po’ di domande. Quindi se armadi e
scrivanie valgono 80mila euro, il valore simbolico dei trofei non ne merita
53mila? (che poi essendo tre lotti non c’è bisogno di riprenderli tutti) Oppure
fa fede il valore materiale di quelle coppe, sicuramente molto più basso? Oppure
ancora, quelle vittorie conta averle conquistate in campo e non le toglie
nessuno, chi se ne frega di avere le coppe in bacheca? Ancora: se la
Polisportiva ha fatto questa valutazione, ha senso (oppure no) che siano i
tifosi a mettere i soldi per ricomprare quei trofei? Non c’è UNA risposta, sono
valutazioni da fare, in maniera condivisa e partecipata. “La tifoseria è al
corrente della situazione”, ha detto Piero Ricci al Corriere.
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