La capacità di uscirne (dopo essersi complicata la vita)

Ma è anche una squadra che inequivocabilmente sotto pungolo reagisce, e vince di forza come è successo all'overtime, o nel finale di Varese. E non è mai così nelle squadre fuori controllo, che vanno nel pallone, che non reggono la pressione, segno che invece questa Mens Sana - come si richiede a un organico di questo livello - nonostante qualche vuoto di sceneggiatura è comunque a livello mentale pienamente padrona di sé stessa. Non solo. 

È una squadra che, guardando all'obiettivo di lungo termine, vuole potersi permettere che qualcuno giochi male, pur che serva per fargli prendere confidenza, un investimento con lo scopo di incassare dividendi sul piano della fiducia individuale quando conterà. Il simbolo di tutto questo è Sebastian Vico, una tripla segnata su 18 tentativi nelle ultime cinque partite.

Nasce anche così il 28 per cento da tre finora, comunque troppo poco anche per quello che è realisticamente il panorama di una B2, da cui obiettivamente la Mens Sana si è rialzata solo quando, a Mortara e Varese, Davide Parente le ha dato un 5/6 e un 4/7. Non riuscirà a garantirlo sempre neanche quando il rodaggio sarà finito, e non sarebbe neanche giusto gravare solo sulle sue spalle. Ma di certo le triple che entrano sono una scorciatoia, come detto mille volte, che aiuta per tutto il resto.