Le incognite della vigilia erano sul taglio, sul filo conduttore, e nello specifico sul legame tra il basket e l'argomento portante. Il legame è stato che "Montepaschi non vuol dire solo banca, ma (...) una squadra di basket che vince 7 scudetti di fila (...). Poi i conti in rosso si stanno adesso trascinando dietro un mondo". E dopo 3'20" sul Siena Calcio, il passaggio alla Mens Sana Basket parlando di "inventori di bilanci", fallimento, ripartenza dalla Serie B. E poi un breve affresco.
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— Report (@reportrai3) 23 Novembre 2014
Sapevo bene ciò di cui avevo parlato io (non erano dei segreti, per chi segue la Mens Sana). L'incognita era su quanto sarebbe stato messo (alla fine è stato comprensibilmente un minuto circa, anche abbastanza centrale, di quella che era stata una buona mezz'ora di chiacchierata), come sarebbe stato messo e se erano state sentite anche altre persone (non credo, dato che non si sono viste). Si vede tutto dal minuto 24'21".
L'ultima frase continua a essere formalmente corretta ma è stata tagliata: per spiegare meglio, i 15-20 milioni annui citati sono (come detto) "ricavi complessivi" della Mens Sana Basket, quindi non si parla di sponsorizzazione. Mi "dispiace" (col sorriso sulle labbra, eh) che alla fine la parte sui pagamenti in nero all'estero sia stata introdotta con le immagini del "povero" Bruno Ondo Mengue che si allena, e che naturalmente non c'entra niente coi suoi illustri predecessori. Niente di grave, succede, è chiaro che si parlava di altri. Mettiamola così: le sue immagini c'entrano piuttosto con la ripartenza dalla Serie B a cui si è accennato in quelle frasi.
Per chiudere, mi fa piacere richiamare un vecchio post (questo) sulle mie idee del rapporto tra il fisco e il basket nel complesso, non solo la Mens Sana. Allo stesso tempo è chiaro che interessa la situazione della Mens Sana nello specifico: tutti aspettano la conclusione dell'inchiesta, perché prima chiude, prima cominciano le udienze, prima finiscono e prima si arriva a delle sentenze. Però le inchieste non si chiudono "a furor di popolo", si chiudono quando chi indaga ritiene che si possa tirare una riga. E per ora non è stato il momento, anche se da quel 17 dicembre 2012 sono passati ormai quasi due anni.
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