Perché oggi, senza trionfalismi-fuffa ma solo per ricordare i fatti, la Mens Sana è ancora prima da sola dopo aver perso a Cecina, sul campo dell’avversaria in questo momento più forte, brava (Cecina) a cesellare con merito forse la propria miglior gara stagionale e a costringere la Mens Sana alla peggiore. E mi fermo qui nello sboroneggiare ulteriormente sui valori tecnici di una categoria che non conosco bene, ma sono dati di fatto incontrovertibili.
Il limite “quantitativo” che sta evidenziando il roster della Mens Sana non è, come temuto, sul perimetro, dove Parente c’è, e da qui all’anno nuovo darà un salto di qualità anche “qualitativo”. E’ invece nel ruolo di ala, dove Bruno Ondo Mengue fin qui non ha dato affidabilità come backup di Ranuzzi e Pignatti. Non è tempo di bocciature, la stagione è cominciata solo da un mese e mezzo, e rinnegare così presto le scelte estive significherebbe aver sbagliato i criteri delle decisioni, più che le decisioni in sé. Ma ci sono dei segnali da valutare.
A differenza di altri giocatori “di categoria” (ma super, in categoria), Ondo Mengue dà l’impressione di avere il potenziale per fare comodo anche a un livello più alto. Per cui forse la questione non è un problema tecnico. Forse risolverà tutto il tempo, dopo che vari approcci non hanno funzionato. O forse no. A meno che il problema non dovesse diventare rilevante, si può aspettare fino alla chiusura del mercato di febbraio per capire se è il caso di intervenire.
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