martedì 18 novembre 2014

Coperta corta, ala scoperta (e poi si fa male Ranuzzi)

Non è questione di essere di bocca scelta e aver perso il senso delle cose dopo anni di Eurolega. E non è neanche questione di farsi prendere la mano dall’emotività della prima sconfitta: il discorso valeva prima, e cercare una soluzione non è un’esigenza immediata ma un’assicurazione che al momento sembra necessaria per un finale di stagione in cui non ci sarà margine d’errore.

Perché oggi, senza trionfalismi-fuffa ma solo per ricordare i fatti, la Mens Sana è ancora prima da sola dopo aver perso a Cecina, sul campo dell’avversaria in questo momento più forte, brava (Cecina) a cesellare con merito forse la propria miglior gara stagionale e a costringere la Mens Sana alla peggiore. E mi fermo qui nello sboroneggiare ulteriormente sui valori tecnici di una categoria che non conosco bene, ma sono dati di fatto incontrovertibili.

Il limite “quantitativo” che sta evidenziando il roster della Mens Sana non è, come temuto, sul perimetro, dove Parente c’è, e da qui all’anno nuovo darà un salto di qualità anche “qualitativo”. E’ invece nel ruolo di ala, dove Bruno Ondo Mengue fin qui non ha dato affidabilità come backup di Ranuzzi e Pignatti. Non è tempo di bocciature, la stagione è cominciata solo da un mese e mezzo, e rinnegare così presto le scelte estive significherebbe aver sbagliato i criteri delle decisioni, più che le decisioni in sé. Ma ci sono dei segnali da valutare.



Non è solo questione di numeri: 2.1 punti in 12.5 minuti con 0.9 perse di media e fin qui 5/16 al tiro. E’ questione di impatto e affidabilità in uno spot delicato: per far rifiatare Pignatti può servire per qualche minuto Paci da secondo lungo, ma la soluzione migliore è Ranuzzi. A patto però di poter contare su Ondo Mengue in ala piccola, perché se l’unica scelta è il trio Panzini-Vico-Parente allora la coperta si fa corta.
A differenza di altri giocatori “di categoria” (ma super, in categoria), Ondo Mengue dà l’impressione di avere il potenziale per fare comodo anche a un livello più alto. Per cui forse la questione non è un problema tecnico. Forse risolverà tutto il tempo, dopo che vari approcci non hanno funzionato. O forse no. A meno che il problema non dovesse diventare rilevante, si può aspettare fino alla chiusura del mercato di febbraio per capire se è il caso di intervenire.
Peraltro si parla di un ruolo “travagliato” sin dall’estate, col lungo tira e molla con Carraretto (con un peso in organico molto diverso da Ondo Mengue, è chiaro!) poi finito in un nulla di fatto per le sue pretese eccessive (torna d’attualità visti i problemi a Forlì? no, dai...). E travagliato anche oggi, perché se la logica consiglia pazienza, sono le notizie dall’infermeria che vogliono guardare in faccia la Mens Sana, costretta per qualche tempo a fare a meno di un pilastro come Alex Ranuzzi per la distorsione alla caviglia destra di domenica Cecina. A questo punto per Ondo Mengue, come si dice a Siena, si tratta di bere o affogare.

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