A proposito di spunti, credo che sia contento di offrircene Umberto De Santis. In un pezzo che mi pare abbia riscosso consensi, sostiene (qui il link) che "il movimento della Serie B non sia assolutamente preparato a ospitare un fenomeno mediatico come il forzato arrivo della Mens Sana nella categoria", chiedendosi poi "Sapranno organizzarsi in Lega? Il sistema si renda conto che sarà visto e vivisezionato passo dopo passo".
Segue dibattito.
Premessa 1: immagino non si voglia dire che la mancanza del wi-fi e delle prese per la corrente sia il centro del problema. Riguarda chi (come la nostra categoria) nei palazzi lavora, e va tutelato. Ma al centro del discorso deve esserci lo spettatore pagante, il resto va affrontato ma riguarda poche persone, col peso che ne consegue.
Premessa 2: se ha colpito la situazione Piombino, giova non dimenticarsi che si troverà anche di peggio di un palasport da 900 posti, si troverà anche di peggio di società che mettono a disposizione degli ospiti un terzo dell'impianto, quasi metà. Anzi il giochino (vedi PalaTiziano ad altri livelli) sarà spesso l'inverso: ridurre la capienza e/o i posti per gli ospiti per far sentire di più il fattore campo.
Premessa 3: sarebbe bello ma è realisticamente difficile che si ripetano durante tutta la stagione esodi di massa come quello di Piombino. Non succederà spesso, e quasi sicuramente non succederà per le trasferte fuori dalla Toscana.
Premessa 4: lascio fuori dal discorso le cariche, i celerini e le manganellate. Quella è un'altra cosa (su cui la Brigata Biancoverde ha avuto da dire cose non marginali).
Ribalterei quindi la questione posta all'inizio per chiedere, piuttosto: è la Mens Sana a essere preparata alla Serie B? Non ho dubbi sul fatto che l'ambiente pressoché nella sua interezza lo sia. Essere preparati allora è anche avere l'umiltà di capire cosa significa sul serio - nella quotidianità - ripartire dal basso. Dove le cose non funzionano come nei (già non perfetti) quartieri alti.
La Serie B è questa, non è che deve cambiare perché è arrivata la Mens Sana e c'è caduto l'occhio. Se deve cambiare, si deve farlo a prescindere, ma capendo anche cosa si può pretendere (e cosa no) a certi livelli. Negli anni se ne sono visti fin troppi di tifosi di nobili decadute andare in giro a sdottorare lezioni di come dovrebbe funzionare, come se fossero loro ad aver inventato il basket (che tra l'altro nel caso della Mens Sana sarebbe anche vero vedi link al post iniziale del blog :DDD).
Il viaggio agli inferi è bello anche per immergersi (come godimento, a suo modo, o come indesiderata catarsi) in quell'atmosfera pane e salame, sennò sarebbe un'esperienza con un valore diverso. Non dico che nel pezzo di Umberto De Santis si rifletta un atteggiamento snob, sia chiaro. Dico solo che offre uno spunto per andare oltre e capire chi siamo, dove andiamo, quanti siamo... (un fiorino).
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Caro Giuseppe, se pensavo di aver dato spunti di riflessione, con il tuo post arriva la moltiplicazione. In tutta la serie B ci sono due società che hanno già vinto lo scudetto, Mens Sana e Fortitudo. Ma sono due fenomeni, e parlo solo dal punto di vista mediatico - gli altri aspetti valutiamoli più avanti - completamente diversi.
RispondiEliminaMentre la Fortitudo è forte nella presenza fisica dei suoi sostenitori - e mi dicono che Cus Torino, Valentina's Bottegone e altri si stanno orgaizzando per campi alternativi più capienti - la Mens Sana ha messo in campo una presenza mediatica impressionante, che nemmeno la gran parte delle società di serie A sta pensando. Se hai visto la trasferta di Piombino in streaming realizzata da Siena TV sei già dentro i media. Solo che gli attori sulla scena si sono comportati come fossero al chiuso delle loro palestre. Arbitri impreparati, tavoli arbitrali impreparati, forze dell'ordine impreparate, personale volenteroso ma non istruito sotto l'occhio della telecamera Tv e di tanti, giornalisti o meno, presenti alla partita. Oltre alla scarsa capacità di montare l'evento per la promozione del LORO basket. Umberto
a proposito di spunti di grande interesse, aggiungo due segnalazioni. in particolare i punti di arrivo, che sposo in pieno, di due apprezzabili pezzi
RispondiElimina"Studiamolo questo terreno, senza pregiudizi e senza credere che il fatto di avere un palazzetto più grande sia una base credibile per sostenere un mal riposto senso di superiorità. Impariamo dalla Serie B, da quelle persone che ogni domenica vanno a seguire la loro squadra senza avere grandi aspirazioni di dominio o di vittoria, ma semplicemente per passione, proprio la stessa che guida molti mensanini. Forse in questo modo riusciremo davvero a ripartire".
Francesco Anichini in "Serie B, una questione di rispetto" su Panem et Circenses
http://www.panemetcircenses.it/serie-b-rispetto/
"nessuno chiude gli occhi sull’immenso background cestistico che gli ultimi venti anni (che poi sono anche trenta o quaranta) ci hanno permesso di mettere nello zainetto delle esperienze, ma in questo momento dobbiamo un po’ tutti scendere dal piedistallo, riprendere in mano i libri di scuola e portare rispetto a chi incontriamo sul nostro cammino. La serie B si vive in questo modo e, solo in questo modo, si può pensare di venirne fuori. Il più alla svelta possibile".
Matteo Tasso in "La Mens Sana e la Serie B, istruzioni per l'uso" su Ok Siena
http://www.oksiena.it/la-mens-sana-e-la-serie-b-istruzioni-per-luso-40847.html