Quelli che si erano salutati in gara-7 di finale scudetto
davanti ai 12mila del Forum e si sono ritrovati tre mesi dopo al PalaTenda,
murato da 900 persone stipati come sardine.
Quelli che l’esodo dei 500 a Piombino sarà un pezzo di
storia vissuta come la transumanza dei 2.500 senesi a Barcellona (lasciando in
pace i 25.000 di Vigna di Valle).
Quelli che, arrivati in Serie B, non si aspettavano di
trovarci un cordone di celerini. E neanche di prendersi una carica, con giro di
manganellate.
Quelli che scendono di quattro categorie e invece dopo un quarto d’ora gli sembra di averne salite quattro: perché sette bombe in un quarto è roba da San Antonio Spurs.
Quelli che a inizio secondo quarto si ritrovano doppiati 30-15.
Quelli che… la zona.
Quelli che nel secondo quarto poi non segna più nessuno.
Quelli che Piombino ha messo 27 punti nei primi 10 minuti
e 30 nel resto della partita.
Quelli che il Marruganti fa serenamente notare le monetine che piovono,
e viene gentilmente fatto accomodare negli spogliatoi.
Quelli che i 17 punti e 11 rimbalzi di Alex Ranuzzi, e i 19
punti con 3 recuperi e 10 falli subiti di Sebastian Vico.
Quelli che a fine partita si prendono l’applauso dall’allenatore
avversario (Massimo Padovano).
Quelli che una diretta televisiva in Serie B non so se si
era mai vista. Peraltro in mondovisione con lo streaming (gli emigrati
ringraziano).
Quelli che l’emozione è emozione. E non conosce steccati:
non c’è quella di Serie A e quella di Serie B, quella dei puri e quella dei
meno puri, quella di chi è tornato e quella di chi c’è sempre stato. C’è l’emozione
e basta. Bentornata. Ben ritrovata.
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